Standby: quanto consuma?
Come abbiamo visto, anche in standby – ovvero quando apparentemente “spenti” ma collegati alla rete elettrica – gli apparecchi elettronici continuano a consumare energia. Secondo le stime, si tratta di circa il 10% dei consumi causati dall’apparecchio. Durante lo standby, spiega ENEA, viene assorbita energia dagli alimentatori, dai sensori in attesa di un segnale proveniente da tastiere e da display a LED che indicano lo stato dell’apparecchio.
Nel 2005 l’UE ha emanato la Direttiva Energy Using Products (Ecodesign o EuP, obbligatoria per ottenere il marchio CE e il marchio Energy Star), che ha dettato le norme sul consumo dei dispositivi in standby, lo smaltimento e la loro progettazione. La successiva Direttiva 2009/125/CE (Energy related Products) detta norme anche sui prodotti connessi all’energia come finestre, materiale isolante o dispositivi del bagno (ad esempio docce e rubinetti).
Dal 2010 l’Unione Europea ha imposto un limite di consumo in standby per gli apparecchi di nuova costruzione. Dal 2013 viene richiesta la presenza anche di un sistema di gestione dell’energia, in grado di spegnere o mandare in standby gli apparecchi elettronici automaticamente dopo un breve periodo di inattività.
Ancora oggi, però, oltre il 30% degli apparecchi utilizzati non rispetta le norme europee sullo standby e si prevede che entro il 2030 ben il 15% dei consumi elettrici in Europa sarà dovuto alle funzionalità di standby degli apparecchi. Ovviamente più l’apparecchiatura è obsoleta è più sarà alto il consumo in standby.