Infortuni domestici: invalidità e rendita
Se dall’infortunio domestico deriva un’invalidità permanente al lavoro pari o superiore al 16%, viene corrisposta all’assicurato una rendita vitalizia, liquidata sulla base della retribuzione minima convenzionale stabilita per le rendite del settore industria.
La rendita è esente da oneri fiscali e oscilla da un minimo di 119,23 euro per inabilità almeno del 16%, ad un massimo di 1.454,08 euro per inabilità del 100%.
Il grado di rendita riconosciuto non è soggetto a variazione, ovvero la rendita non è soggetta a revisione per modifica delle condizioni fisiche (miglioramento o peggioramento).
E’ fissato al 16% il grado minimo di invalidità permanente che dà diritto al risarcimento e l’introduzione di una prestazione una tantum pari a 337,41 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%.
In caso di morte per infortunio domestico, ai superstiti spetta una rendita mensile fino a 1.454,08 euro.ed un assegno una tantum che varia da un minimo di 6.000 euro nel caso di un unico superstite a un massimo di 22.400 euro nel caso di più di 3 superstiti (da ripartire in parti uguali fra i superstiti).
Ricordiamo che a decorrere dal 17 maggio 2006, è compreso nella tutela assicurativa anche il rischio morte.