Formazione 4.0
La misura punta a sostenere gli investimenti delle imprese nella formazione del personale finalizzata al loro processo di trasformazione tecnologica e digitale. L’idea è quella di creare, o consolidare. le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
Credito d’imposta e fruizione
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta, fruibile in dichiarazione dei redditi, esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta è pari al:
- 70% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300 mila euro per le piccole imprese;
- 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le medie imprese;
- 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro, per le grandi imprese;
- 60%, indipendentemente dalla dimensione aziendale, nel rispetto dei massimali annuali, nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.
L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, da allegare al bilancio.
Le imprese devono inoltre effettuare una comunicazione di richiesta di fruizione dell’agevolazione al MiSE, che ha il solo scopo di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.
Spese ammissibili
- spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
- costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione;
- costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
- spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione;
- spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili.
Attività formative ammissibili
Le attività formative dovranno riguardare vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione, incentrandosi su tematiche 4.0 come i big data, cloud/fog computing, sicurezza informatica, simulazioni, prototipazione, realtà virtuale e aumentata, robotica, stampa 3D, IoT, digitalizzazione.
Modalità di erogazione
L’erogazione delle attività formative può avvenire:
- internamente attraverso personale dipendente;
- da soggetti esterni all’impresa, purché si tratti di:
- soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa;
- Università, pubbliche o private, o strutture a esse collegate;
- Soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali secondo il regolamento CE 68/01 della Commissione del 12 gennaio 2001;
- Soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alla norma Uni En ISO 9001:2000 settore EA 37;
- ITS.
Cosa redigere e conservare
- una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte;
- documentazione contabile e amministrativa idonea a dimostrare la corretta applicazione del beneficio, anche in funzione del rispetto dei limiti e delle condizioni posti dalla disciplina comunitaria in materia;
- registri nominativi di svolgimento delle attività formative sottoscritti dal personale discente e docente o dal soggetto formatore esterno all’impresa.
Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.