Manovra, la metamorfosi dei numerini
Dopo mesi di muscoli, Di Maio e Salvini si dimostrano aperti a qualche modifica per evitare la procedura d’infrazione, ma il vero obiettivo sono le elezioni europee di maggio.
Giornalista professionista, collabora con numerose testate nazionali fra cui Repubblica, D, Dlui, Wired, VanityFair.it, GQ.it, StartupItalia, Donna Moderna, Metro. Segue diversi ambiti fra cui tecnologia, innovazione, economia digitale, cultura, politica e territori di confine, spingendo verso un approccio multidisciplinare. Ha pubblicato “Nasci, cresci e posta” (Città Nuova) un saggio sul rapporto fra social e minori insieme allo psicologo Alberto Rossetti.
Dopo mesi di muscoli, Di Maio e Salvini si dimostrano aperti a qualche modifica per evitare la procedura d’infrazione, ma il vero obiettivo sono le elezioni europee di maggio.
La bocciatura della Legge di Bilancio isola il Paese e il suo esecutivo nazionalpopulista: una batosta che potrebbe commissariare la nostra politica economica.
Senza revisioni alla manovra scatta la procedura d’infrazione UE: ecco come il governo italiano potrebbe cavarsi d’impaccio pur con pessime previsioni.
I dati ISTAT certificano la stagnazione economica dell’ultimo trimestre: impossibile centrare una crescita 2019 all’1,5%, tutto dovrà cambiare, mentre il Parlamento discute una Legge di Bilancio già vecchia.
Una corsa a cui non avremmo voluto partecipare è quella del differenziale che aumenta le spese e innervosisce i mercati: almeno, non per finanziare le promesse elettorali del governo.
Più tempo, fondi e competenze per riqualificare gli ex uffici di collocamento: la corsa del governo al reddito di cittadinanza rischia di collassare in un buco nero gestionale, aggravato da carenze digitali e rompicapi normativi.
Luigi Di Maio si lancia nella moralizzazione degli acquisti con il reddito di cittadinanza ma, dal condono alle contro-riforma Fornero, le uniche spese pazze sembrano quelle della Legge di Bilancio.
Tira e molla sulla Legge di Bilancio, il fronte di scontro sui conti si sposta sul Ministero dell’Economia: la politica italiana confonde sempre di più ruoli e sedi di dibattito.
I negozi chiusi domenica e festivi favoriscono i piccoli commercianti e i colossi dell’e-commerce estero, senza tutelare il mercato italiano né migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti.
Dallo “sfioramento” del deficit alla flat tax passando per il reddito di cittadinanza: ecco i fronti caldi per il ministro dell’Economia, fra costosi ologrammi di provvedimenti-bandiera e vincoli da tenere ben saldi.
Governo in cerca di nemici sul suo primo decreto: se su di una relazione tecnica si è scatenata la caccia all’uomo, cosa ci aspetta per la legge di bilancio?
Si annuncia un braccio di ferro in Parlamento fra Lega e M5S sulla reintroduzione dei buoni lavoro: ecco perchè abolire i voucher è stata una prova di miopia e in quali termini converrebbe rilanciarli.
Il ministro dell’Economia ridimensiona sogni e speranze per i provvedimenti-vessillo di Lega e M5S: riuscirà a contenere l’assalto alla diligenza d’autunno?
Di Maio punta al miliardo ma le stime indicano 200 milioni appena. Giusto lavorarci ma senza false illusioni e omissis sulla Costituzione: Tutte le misure sul tavolo, i pro e contro, le risorse.
La flat tax entra nel guado: cambierà forma e fattezze, oltre le promesse.
Uscita dall’Euro fuori dalla campagna elettorale, no a rischi per gli italiani tramite un ministro imposto: Lega e M5S fanno saltare un governo pronto a partire, spostando il conflitto dalla sostanza anti-Europa alla prassi costituzionale.
Il Team per la PA Digitale sperimenta la piattaforma per l’accesso a tutti i servizi pubblici online, ma il gruppo di lavoro chiude i battenti a settembre: il commiato di Piacentini.
Considerazioni “a caldo” sulla bozza di programma per un Governo Lega – Movimento 5 Stelle: solo bluff e programmi elettorali per prendere tempo?
Allarme IVA: il prossimo governo dovrà correre contro l’aumento delle aliquote e trovare le coperture per sterilizzare la clausola di salvaguardia, a scapito delle altre misure in Legge di Bilancio 2019.
Sergio Mattarella sta per assegnare un primo mandato esplorativo, ma è solo un modo per dare tempo alla trattativa con la Lega di naufragare e al Pd di scongelarsi senza implodere.
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