Il Decreto Sviluppo deve incentivare l’industria delle energie rinnovabili, contribuendo alla crescita di questo mercato, anche sotto il profilo delle tecnologie green: lo ha chiesto l’associazione per la tutela delle energie rinnovabili (Anter).
Il primo passo? Più incentivi, altrimenti il Decreto Sviluppo «metterebbe a rischio la possibilità di continuare a diffondere in maniera democratica le energie rinnovabili».
Il presidente Anter, Antonio Rainone, ha spiegato come l’adeguamento del sistema di incentivi alla media europea in realtà non tiene conto che in Paesi come la Germania lo stesso governo finanzia la ricerca e promuove l’export.
Il mercato italiano risponde bene nel segmento degli impianti fino a 20 kw, 50Kw per le Pmi, e in questo periodo di crisi economica non sarebbe opportuno ridurre ulteriormente le tariffe previste per la produzione di energia rinnovabile.
La riduzione delle tariffe rappresenterebbe quindi un eccessivo aggravio per chi intende investire nella produzione green, soprattutto visto che già il IV Conto Energia prevede una coerente riduzione nel corso dei prossimi anni.
Con il Decreto Sviluppo il Governo – conclude il presidente – dovrebbe «fornire un sostegno finanziario (leggi “incentivi alle rinnovabili“, n.d.r.) coerente con gli obiettivi europei, per fare del nostro Paese un leader in Europa, anche in considerazione del potenziale interno di produzione e diffusione di energia pulita, che è tra i più alti d’Europa».