Ancora aperte le adesioni alla class action al TAR Lazio proposta dal Comitato Opzione Donna per la pensione anticipata a 57 anni. Il Tribunale dovrà pronunciarsi il 6 ottobre 2015 alle ore 12:00 sul ricorso collettivo firmato da oltre 500 ricorrenti e notificato il 26 marzo ad INPS, Ministero del Lavoro e Avvocatura generale dello Stato, con cui si chiede che questa formula di pensionamento anticipato sia consentita a tutte le lavoratrici che maturano i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2015:
- 57 anni di età (dipendenti) o 58 (autonome);
- 35 anni di contributi.
Il tutto, al costo di vedersi calcolare il trattamento interamente con il metodo contributivo, quindi con una riduzione dell’assegno del 25-30%.
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La cosiddetta opzione donna, è stata introdotta in via sperimentale fino al 2015 dall’articolo 1, comma 9 della legge 243/2004 (riforma Maroni) e di fatto congelata dall’INPS a fine 2014. In sintesi si chiede che venga applicata la Legge 243/2004 e disapplicate le 2 circolari INPS n. 35 (lavoro privato) e n. 37 (pubblico impiego) di marzo 2012, ritenute illegittime.
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Adesione alla class action
Si tratta di una class action pubblica dunque, secondo quanto disposto dal D.Lgs. 198/2009, è possibile aderire anche a ricorso collettivo già avviato e pendente, a patto di possedere gli stessi requisiti delle ricorrenti iniziali. La possibilità di aderire in forma autonoma, con l’assistenza di un avvocato di propria fiducia, alla class action rimarrà aperta fino a 20 giorni prima della udienza del 6 ottobre 2015, depositando al TAR il proprio atto di intervento.
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Diversamente, sono scaduti i termini unirsi alla vertenza con il supporto dei legali che se ne stanno già occupando, poiché la richiesta doveva essere inviata entro il 30 giugno tramite raccomandata a/r.