Non dovrebbero arrivare sorprese sullo Statuto delle imprese che, dopo l’approvazione in Senato, arriva alla Camera con accordo unanime: non apportare più modifiche al testo per sveltirne l’iter di approvazione, come richiesto dal ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.
L’obiettivo del Ddl contenente il nuovo Statuto delle imprese, è di tutelare l’attività d’impresa delle Pmi italiane puntando sulla semplificazione.
Proporzionalità e adempimenti
Lo Statuto delle Imprese prevede infatti che, a tutela degli imprenditori, prima di adottare iniziative legislative e regolamentari che hanno conseguenze sulle imprese, Stato, Regioni, Enti locali e pubblici ne valutino attentamente l’impatto sulle stesse, secondo criteri di proporzionalità e di gradualità in base alla dimensione, al numero di addetti e al settore merceologico.
Tali criteri influenzeranno quindi le tempistiche concesse alle aziende per adeguarsi alle nuove disposizioni (più lunghe per le imprese più piccole).
Compensazione e oneri
C’è poi l’articolo sulla compensazione, che garantisce alle imprese che non vengano introdotti negli atti normativi e nei provvedimenti amministrativi a carattere generale nuovi oneri regolatori, informativi o amministrativi a loro carico, a meno che non ne vengano contestualmente ridotti o eliminati altri adempimenti di pari importo.
Con lo Statuto delle imprese, infine, le imprese potranno dire definitivamente addio alle richieste contrastanti da parte dei diversi soggetti dell’amministrazione pubblica: questi non potranno più richiedere né sanzionare, alle imprese adempimenti diversi da quelli previsti dai requisiti minimi richiesti dalle Camere di Commercio.