La manovra finanziaria 2012 approvata nei giorni scorsi in CdM (Legge di Stabilità 2012-2014) ha previsto il taglio delle risorse del Fondo di garanzia per le Pmi, che inizialmente vantava uno stanziamento complessivo per l’anno di 545 milioni di euro e che ora è stato ridotto a 239 milioni di euro, con un significativo dietro-front rispetto ai proclami iniziali.
Le Regioni hanno espresso di conseguenza una «forte preoccupazione», considerando «drastico» il taglio del Governo e sottolineando come la riduzione in manovra finanziaria 2012 possa «mettere a serio rischio l’operatività del Fondo».
«In questo modo – continuano i governatori in una lettera inviata dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani – si depotenzia uno strumento che riveste un rilievo primario per le nostre imprese».
Le Regioni, inoltre, sottolineano la rischiosità di questa scelta proprio in questa particolare fase economica, in cui «i problemi di accesso al credito rimangono tra i più rilevanti per il sistema produttivo» e proprio quando le imprese hanno più bisogno di poter sottomettere richieste per l’accesso ai fondi regionali e nazionali.
Tra il 2008 al 2009 le domande sono infatti cresciute da 13.947 a 24.600, mentre tra il 2009 e il 2010 l’incremento è stato da 24.600 a 50.000. Non ultimo, al 30 settembre 2011 le domande sono già 42.765.