Microsoft ha intenzione di investire sulle Pmi italiane, attualmente indebolite da una profonda crisi dell’economia, e lo fa con un impegno triennale da oltre 130 milioni di euro. Un intervento che gravita attorno alla cultura digitale che coinvolgerà non solo le aziende ma anche scuola e sanità.
Il colosso informatico, in particolare, intende puntare sullo sviluppo delle piattaforme tecnologiche e delle infrastrutture software, senza dimenticare la formazione sulle tematiche riguardanti le nuove tecnologie.
Circa il 60% del denaro investito servirà ad accelerare il business dei partner Microsoft, 25mila aziende a cui verranno forniti software e servizi; il restante 30% verrà elargito sotto forma di consulenze e interventi mirati alla migrazione delle aziende verso una infrastruttura cloud.
Tutto ciò porterà alla digitalizzazione di circa 500mila imprese, un compito che si prospetta tutt’altro che semplice visto quanto il digital divide freni ancora oggi la produttività del nostro Paese.
«Non si tratta di un’operazione collaterale al nostro business, ma di un progetto core, che ha anche l’obiettivo di digitalizzare mezzo milione di aziende[…] Il nostro lavoro non sarà tanto o comunque non solo quello di mettere online questo mezzo milione di aziende», spiega al Sole 24 Ore Pietro Scott Jovane, CEO Microsoft Italia, «perché se tu hai una buona visibilità in rete ma dietro al sito web non c’è agganciato nulla, magari su produzione, logistica, gestione delle connessioni tra le persone, allora è tutto inutile».
Nel frattempo Microsoft ha annunciato di aver completato l’acquisizione di Skype, strumento largamente apprezzato e utilizzato per il VoIP aziendale, e di iniziare quindi i processi di integrazione che porteranno alla proposta di nuove soluzioni anche e soprattutto in direzione business.