Fallimenti in calo per le imprese italiane, per la prima volta dopo 30 mesi, ovvero dal secondo trimestre del 2012. È quanto emerge dal rapporto trimestrale del Cerved: nei primi tre mesi del 2015 sono state 3.800 le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare, pari al -2,8% rispetto al primo trimestre 2014. A chiudere i battenti nel primo trimestre 2015 sono state in totale 21 mila imprese, considerando quelle che hanno avviato procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie (16,5 mila, -2,9%). Un dato in calo del -3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Analisi settoriale
L’industria è il settore in cui si registra il miglioramento più evidente. Bene anche il settore delle costruzioni, tra i più colpiti dalla crisi economica, anch’esso con un positivo calo di fallimenti, procedure non fallimentari e di liquidazioni volontarie. Più in particolare, a livello settoriale, nel primo trimestre 2015:
- le imprese manifatturiere hanno aperto 560 procedure fallimentari, pari al -15,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
- la fabbricazione di mezzi di trasporto ha fatto registrare un calo pari al -36,1%;
- la metallurgia del -30,2%;
- le costruzioni del -2,5% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Analisi territoriale
A livello territoriale si registrano notevoli differenze:
- bene il Nordovest con un sostanziale calo del -9%;
- bene anche il Mezzogiorno con il -4,2%;
- male invece il Nord Est con i fallimenti in aumento del +5,1%.
Tra le Regioni che fanno registrare il maggiore calo di fallimenti sono:
- Marche (-25,3%);
- Toscana (-20,1%);
- Sicilia e Piemonte (-16,7%).
Quelle in cui aumentano di molto sono invece:
- Umbria (+29,7%);
- Lazio (+22,6%);
- Abruzzo (+20,3%).
Forma giuridica
Tra le imprese analizzate, sono le società di persone ad aver segnato una diminuzione dei fallimenti più accentuata (-12,9%).
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Pagamenti più puntuali
Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved, fa notare:
«Dopo quasi tre anni, i dati relativi alle chiusure sono finalmente positivi con un miglioramento diffuso a tutte le procedure che monitoriamo nell’Osservatorio. Chiudono meno imprese e quelle rimaste sul mercato pagano prima i fornitori: con la ripresa già in atto ci aspettiamo nei prossimi mesi un rafforzamento di questo trend positivo».
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