Per la metà dei contribuenti, il nuovo ISEE 2015 (indicatore della situazione economica equivalente) è più favorevole, ma per uno su tre la Riforma dell’ISEE ha comportato solo svantaggi: a tracciare il quadro sono i dati del monitoraggio ministeriale per il periodo gennaio-marzo 2015.
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Svantaggi
Il monitoraggio rileva una variazione significativa nella composizione della situazione economica, in particolare nel rapporto fra reddito e patrimonio: questa seconda componente diventa più rilevante, pesando per il 20,5% contro il precedente 13,6%. Significa che l’indicatore è diventano meno vantaggioso con il crescere della componente patrimoniale. Attenzione: questo dato non incamera il fenomeno dell’emersione, perché il report si limita a calcolare l’ISEE con il vecchio o il nuovo sistema sulla base delle stesse dichiarazioni.
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Il dato sul patrimonio emerso risulta invece dal confronto fra le dichiarazioni di quest’anno e quelle dell’anno scorso, rivelandosi una delle variazioni più eclatanti: prima della riforma il 72,7% dei contribuenti dichiarava un patrimonio mobiliare nullo, oggi la percentuale è scesa al 24,1%. Non solo: il valore medio del patrimonio mobiliare è raddoppiato (era sotto i 5mila euro, è salito sopra quota 9mila), e quello riferito solo alla fascia più ricca è salito di 13 volte.
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Vantaggi
Ci sono tipologie di richieste per cui i valori sono molto vicini a quelli pre-riforma, altri in cui invece si registrano notevoli differenze: ad esempio, il caso delle famiglie con disabili. Qui, l’ISEE 2015 ha rappresentato un vantaggio per i nuclei a basso reddito, mentre la divergenza si appiana con l’incremento di reddito. Nel dettaglio, fino a 3mila euro di reddito si concentra il 44% dei nuclei familiari in cui ci sono persone con disabilità, mentre sarebbero stati il 29% con le vecchie regole. Anche fra i redditi sopra i 30mila euro si concentra una percentuale più alta, il 6,7%, di contribuenti con familiari disabili rispetto all’ISEE pre riforma (3,3%). In pratica, la distribuzione ISEE nel caso delle familgie con persone disabili presenta notevoli scostamenti rispetto all’andamento generale.
Attenzione: il report avverte che il dato relativo all’ISEE pre-riforma in materia di famiglie con disabili è probabilmente sottostimato perché la riforma ha introdotto la possibilità, in alcuni di questi casi, di ricorrere al nucleo familiare ristretto, opzione che invece non c’era fino al 2014. Significa che i dati 2015 tengono conto dei nuclei familiari ristretti, quelli relativi al calcolo pre-riforma possono invece essere calcolati su un nucleo familiare incompleto.
Per quanto riguarda infine l’ISEE università, il numero di famiglie per le quali l’indicatore aumenta (ed è quindi meno favorevole) è pari al 51,4% contro il 40,8% per le quali, invece, l’ISEE diminuisce.
sull’ISEE 2015