Dal 30 giugno il Fisco italiano avrà accesso ad una nuova informazione sulle finanze dei contribuenti, ossia la giacenza media sul conto corrente. Entro fine mese, infatti, banche e intermediari finanziari dovranno comunicare tale dato, in ottemperanza al dettato del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 73782/2015, che integra le precedenti disposizioni in materia di comunicazioni obbligatoria all’Anagrafe Tributaria.
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Cosa comporta questo per il contribuente? Che il Fisco avrà un’informazione in più per stanare eventuali comportamenti elusivi o di evasione fiscale. Altro utilizzo rilevante sarà quello ai fini ISEE: il dato sulla giacenza media è infatti uno di quelli che il contribuente auto-dichiara con la DSU (Dichiarazione Sostituiva Unica), che si compila nel calcolo del nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), necessario per accedere a prestazioni di welfare. Anche in questo caso, il parametro è stato inserito per evitare scorrettezze nell’indicazione delle condizioni patrimoniali.
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Giacenza media
Per quanto riguarda l’ISEE, l’inserimento della giacenza media è una delle misure anti furbetti (ad esempio: svuotare il conto prima di fine dicembre e riempirlo poi a gennaio, falsando così il dato sui saldi di inizio e fine anno). In relazione invece ai controlli fiscali, l’Anagrafe tributaria serve per analizzare i dati e incrociarli, ad esempio con quelli delle dichiarazioni dei redditi, per elaborare le liste dei contribuenti a maggior rischio evasione.
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Conti correnti al Fisco
Il dato da trasmettere entro il prossimo 30 giugno 2015 è quello sulla giacenza media relativa al 2014. In pratica, il dato sulla giacenza media si aggiunge alle altre informazioni sui conti correnti che gli intermediari finanziari trasmettono all’Anagrafe Tributaria, ossia:
- saldo a inizio e fine anno,
- importo totale degli accrediti e degli addebiti effettuati nel corso dell’anno.