Il Governo è al lavoro sul nuovo Decreto Sviluppo, che approdare la prossima settimana in Consiglio dei ministri: dopo la pace ritrovata tra Berlusconi e Tremonti, quest’ultimo ha presieduto il tavolo al Tesoro con i rappresentanti di banche e imprese per definire le misure di rilancio dell’economia italiana, puntando in particolare su infrastrutture, pensioni e riduzione del debito.
Previsti tempi brevissimi per il nuovo Decreto Sviluppo, come annunciato dal ministro Sacconi, mentre fonti del Tesoro rivelano il probabile contenuto del provvedimento.
Particolare attenzione verrà riservata al rafforzamento dello strumento del project financing per il rilancio delle grandi opere mediante incentivi fiscali su Ires e Irap (al posto dei contributi diretti statali) nella fase di costruzione e gestione delle infrastrutture strategiche.
C’è poi la definizione di tempi certi e più veloci per l’adozione delle delibere Cipe, mentre non sembra esserci margine per la cessione delle partecipazioni detenute nelle società quotate come Eni, Enel, Finmeccanica e Terna. Ovviamente non si può trascurare il tema caldo degli ultimi tempi: la riduzione del debito pubblico.
Su questo fronte si sta parlando molto delle cessioni di immobili pubblici e potrebbe arrivare una nuova società di gestione del risparmio che si occupi di comprare gli immobili alienabili da amministrazioni centrali ed enti locali per poi metterli a reddito o cederli sul mercato utilizzando il ricavato per ridurre il debito pubblico.
In più il Governo torna a parlare di interventi sul fronte previdenziale, nonostante escluda interventi correttivi alla manovra finanziaria 2011 volta a pareggiare il bilancio entro il 2013. A confermare che «le pensioni sono una materia di discussione», il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, mentre la Lega Nord si oppone ancora una volta su questo punto.
Di tutte le misure, i ministri Tremonti (Economia e Finanze), Matteoli (Infrastrutture), Sacconi (Welfare), Romani (Sviluppo economico), Calderoli (Semplificazione) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta hanno discusso preventivamente con Bankitalia, Confindustria, ABI e Rete Imprese Italia, per poi riunirsi tra loro.