Sono numerosissime le imprese che richiedono il Rating di legalità, il sistema premiale che garantisce una corsia preferenziale nelle gare d’appalto e nell’accesso ai finanziamenti pubblici e privati, ma ancora solo in poche lo ottengono. A rivelarlo è un’indagine condotta da ASSEPRIM, l’Associazione Nazionale che rappresenta le aziende di Servizi Professionali per le imprese in seno a Confcommercio – Imprese per l’Italia, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e Ufficio Pcn Italia (Punto di contatto nazionale).
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Richieste di Rating legalità
Più in particolare, dall’entrata in vigore del regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), avvenuta il 2 gennaio 2013, al 30 aprile 2015 sono pervenute altre 1042 richieste che hanno condotto all’attribuzione del Rating di legalità a solo 465 imprese (circa il 45%). A livello territoriale, il numero di società che ne fa richiesta in Sicilia rappresenta il 14% del totale, in Lombardia il 13,2%, in Veneto il 13%, nel Lazio il 12,3%, in Emilia Romagna il 10,3%.
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Prendendo in considerazione le PMI italiane, solo il 3,1% di quelle attive vanta i requisiti per l’accesso, tra cui un fatturato superiore a 2 milioni di euro. Ad essere tagliate fuori sono 3.255.480 imprese dei servizi che non possono richiedere il Rating di legalità, che ricordiamo essere un titolo di merito premiante (permette di avere accesso facilitato al credito e di concorrere con maggior successo all’assegnazione di bandi pubblici o contributi erogati dalla PA) attribuito unicamente alle realtà votate alla trasparenza, alla legalità e che abbiano adottato strumenti e prassi di responsabilità sociale.
Come ottenere il Rating legalità
Possono richiedere l’attribuzione del Rating di legalità le imprese operative in Italia in possesso dei seguenti requisiti:
- aver raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta di Rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall’organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge;
- iscritte al Registro delle Imprese da almeno due anni.
Le aziende interessate dovranno presentare una domanda, per via telematica, utilizzando l’apposito Formulario pubblicato sul sito dell’AGCM.
=> Rating di Legalità: modello di richiesta attribuzione
Rating legalità alle PMI
A presentare il nuovo progetto nato proprio per permettere anche alle PMI di potersi vedere attribuito il Rating di legalità è stato – in occasione del convegno sul “Rating di legalità” che si è tenuto presso la sede milanese di Confcommercio Milano Asseprimè – stato Luca Squeri (Confcommercio Imprese per l’Italia). Si tratta di un’iniziativa congiunta Confcommercio – Ministero dell’Interno: una cornice originaria del “Protocollo per la Legalità e la Sicurezza”, per l’adesione delle PMI e il relativo riconoscimento ai fini dell’attribuzione del Rating di legalità, dal regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Squeri ha spiegato:
«Lo sforzo è finalizzato a trovare procedure e parametri calzanti rispetto alle attività ed alle caratteristiche delle aziende del terziario perché se il Rating di legalità deve diventare un “plus” per la concessione di finanziamenti alle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni e di accesso al credito bancario, allora tutte le imprese, tutte le imprese “sane e oneste” devono potervi accedere».
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Umberto Bellini, Presidente Asseprim ha aggiunto:
«Come Associazione cerchiamo di diffondere la cultura della Sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa come vantaggio competitivo e sosteniamo quegli strumenti qualificanti, come il Rating di Legalità, in grado di premiare le imprese che del “fare business” sano trasparente, legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana».
(Fonte: Confcommercio).