Aumento della dotazione del fondo salva Stati fino a 3mila miliardi di euro (dai 440 attualmente previsti); misure che consentano l’eventuale ricapitalizzazione delle banche vulnerabili; permanenza della Grecia nell’Euro, anche nell’eventualità di un default: queste le linee guida del piano che i paesi di Eurolandia avrebbero discusso con i colleghi del G20 per arginare la crisi del debito europea e impedirne l’effetto domino, destabilizzante per l’intera finanza internazionale.
Il condizionale è d’obbligo, perchè in realtà si tratta di indiscrezioni, firmate dal britannico Sunday Times.
Il piano sarebbe stato al centro di una serie di incontri avvenuti fra ministri e banchieri centrali ai margini della riunione del Fondo Monetario Internazionale del fine settimana a Washington.
Le uniche certezze riguardano il comunicato che le 20 potenze più industrializzate del pianeta hanno emesso per esprimere il proprio impegno sulla crisi del debito, in cui si accennava a un potenziamento del fondo salva Stati, pur senza indicare cifre precise.
I rumors sul piano da 3mila miliardi di euro non sono stati confermati, nè smentiti. Si possono solo registrare dichiarazioni di sostegno all’euro, come quella del capo del dipartimento Europa del FMI, Antonio Borges, il quale ha sottolineato l’importanza di un’azione congiunta della BCE con l’EFSF (il fondo salva Stati) per rassicurare i mercati.
Secondo le indiscrezioni del settimanale britannico, il piano dovrebbe essere annunciato a giorni. Nell’attesa, i mercati oggi hanno invertito la tendenza negativa, probabilmente anche sull’onda delle nuove aspettative per uno sforzo di Eurolandia, e dopo un’apertura debole hanno proseguito all’insegna del rialzo. Piazza Affari a un’ora dalla chiusura era fra le migliori d’Europa.