Confermata la restituzione parziale, una tantum, corrisposta in agosto: il decreto del governo sui rimborsi pensione prevede di restituire le somme con un meccanismo a scalare a una platea di 3,7 milioni di pensionati. In pratica, tutti coloro che ricevono pensioni fino a 3200 euro lordi al mese.
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La decisione è stata presa, come previsto, dal Consiglio dei ministri di lunedì 18 maggio e conferma le anticipazioni: l’una tantum (il premier Matteo Renzi lo ha definito “bonus Poletti“) è la risposta alla sentenza delle Corte Costituzionale che ha bocciato il blocco indicizzazione pensioni deciso a fine 2011 con il Dl 201/2011 per i trattamenti superiori a tre volte il minimo restano fuori dal bonus, come detto, le pensioni superiori a 3200 euro al mese. Tutti i pensionati che hanno invece assegni più bassi, riceveranno i rimborsi pensione in agosto, nella seguente misura: chi prende 1700 euro lordi di pensione, avrà 750 euro. Chi incassa 2200 euro lordi avrà 450 euro, chi infine prende 2700 euro lordi prenderà 278 euro, ha spiegato lo stesso premier.
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Da settembre 2015, le stesse fasce di pensionato a cui in agosto verrà corrisposto il bonus avranno una reindicizzazione. Chi ha un assegno di 1700 euro avrà 180 euro di rivalutazione all’anno, cioè 15 euro al mese, per gli assegni da 2.200 euro lordi la rivalutazione è pari a 99 euro, per quelli da 2.700 sono 60 euro all’anno, cioè 5 euro al mese. In generale, ha aggiunto il ministero dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’aumento è permanente, nel senso che dal 2016 l’indicizzazione continuerà a essere calcolata sulle somme comprensive di aumento.
Il decreto contiene anche un meccansimo grazie al quale gli effetti della crisi non provocheranno alcun decremento delle pensioni, che rischiavano di abbassarsi ulteriormente a causa della crescita negativa e dei suoi effetti sul montante contributivo. E’ previsto poi che tutte le pensioni saranno pagate il primo del mese. La copertura è individuata nei 2 miliardi 180 milioni del cosiddetto “tesoretto”. Il premier ha anche annunciato che con la prossima Legge di Stabilità saranno introdotte novità sulle pensioni per lasciare maggior spazio alla flessibilità in uscita, consentendo presumibilmente di ritirarsi prima rinunciando a una parte dell’assegno.
La sentenza della Corte, lo ricordiamo, ha dichiarato incostituzionale il blocco delle pensioni superiori a 3 volte il minimo (circa 1400 euro al mese) prevista dal Dl 201/2011, perchè andava a toccare trattamenti non abbastanza elevati, toccando il diritto alla pensione costituzionalmente garantito senza che si potesse raffigurare una logica di equità redistributiva. Di seguito il comunicata ufficiale del Governo, in relazione ai punti salienti del decreto legge:
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[…] il provvedimento riconosce, per il 2012-13, ai trattamenti pensionistici superiori a tre volte i trattamenti minimi, una parziale rivalutazione in base all’inflazione, graduata in funzione decrescente per fasce di importi pensionistici fino a sei volte il trattamento minimo, con decorrenza primo settembre 2015;
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gli arretrati invece saranno pagati in un’unica soluzione il 1° agosto prossimo, per un ammontare medio di oltre 500 euro a pensionato, importo che sarà maggiore per le pensioni comprese tra 3 e 4 volte il minimo e inferiore per le pensioni comprese tra 4 e 6 volte il minimo stesso.[…] La platea dei destinatari, con pensioni superiori a tre volte il minimo e non superiori a sei, è di 3,7 milioni di pensionati.
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In materia pensionistica sono anche previsti un intervento che consente all’INPS di anticipare al 1° giorno del mese il pagamento delle pensioni e un ulteriore intervento che protegge il montante contributivo, per il calcolo delle future pensioni, dalla caduta del PIL che si è verificata negli anni passati.
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In materia di ammortizzatori sociali sono poi previsti il rifinanziamento per 1 miliardo di euro degli ammortizzatori in deroga per il 2015 (mobilità e cassa integrazione) e il rifinanziamento dei contratti di solidarietà per 70 milioni di euro.