Innovazione tecnologica privacy, un connubio certamente difficile ma non impossibile e soprattutto importante per dare fiducia al mercato e ai cittadini. Microsoft Italia, in collaborazione con Glocus e Fondazione Magna Carta promuove il confronto tra mercato e istituzioni sul tema della privacy online, attraverso il convegno “Tutela del consumatore e sviluppo delle nuove tecnologie”.
Ai tempi del Web 2.0 la privacy appare più che mai al centro dell’attenzione degli internauti: il 92% degli utilizzatori abituali della Rete è consapevole delle possibili criticità; il 51% ritiene che la privacy sia a rischio sia nella vita online che in quella offline, contro un 35% (il 47% nel caso dei giovani) che considera invece la Rete un ambiente meno sicuro.
Cosa temono maggiormente gli internauti? Furto di dati bancari (68%) e di dati sensibili (66%), lettura da parte di terzi della posta elettronica (30%), tracciabilità degli spostamenti grazie alle nuove tecnologie di geolocalizzazione (12%) fino al monitoraggio dei siti visitati in Rete (12%).
Quali le strategie adottate per la tutela dei dati? Password complesse (57%), la non lettura di mail sospette (57%) o l’installazione e l’aggiornamento di firewall e antivirus (55%). Ad una certa distanza strategie più “evolute” come il controllo dei cookies (10%) o la personalizzazione dell livello di protezione del browser utilizzato (11%).
Internet è una grande realtà nonché una notevole risorsa; affinché resti uno strumento il più possibile neutrale, «le grandi aziende informatiche hanno il dovere di inserire fra le loro attività la tutela del singolo cittadino con strumenti trasparenti, di facile uso e soprattutto di comprovata funzionalità», ha spiegato Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum.
«Sono convinta che la privacy dei dati in rete sia una delle policy più importanti per dare fiducia al mercato, ma in primis ai cittadini/consumatori/utenti della rete», ha dichiarato l’Onorevole Linda Lanzilotta, Presidente di Glocus. «Sul piano internazionale, il legislatore e l’autorità devono farsi carico di stabilire regole per garantire agli utenti/aziende la loro privacy ed, al tempo stesso, far crescere l’economia digitale».