Puma: la sfida AMD al nuovo Centrino

di Giuseppe Goglio

7 Giugno 2007 15:00

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Tutta la potenza di 'Puma' per provare l'alternativa nella nuova generazione di notebook. La tecnologia AMD in risposta a Centrino sfrutta le sinergie con la grafica ATI

Al centro delle attenzioni dei progettisti di componenti per notebook resta sempre l’autonomia, ma l’approccio di AMD nella realizzazione di un’architettura dedicata, la prima per l’azienda, è decisamente diverso da quello che il concorrente Intel persegue da quattro anni.

Pochi giorni dopo la presentazione della nuova generazione di Centrino, AMD ha rivelato infatti i particolari su come intende contrastare questa sorta di ‘monopolio’, avvalendosi di tecnologie proprietarie e di quelle sinergie su cui la casa di Santa Clara non può invece contare.

Puma, così è stata battezzata l’architettura di base per la nuova generazione di notebook che vedrà la luce dopo l’estate, capitalizza prima di tutto l’esperienza maturata nello sviluppo delle CPU ‘Barcellona’ e sfociata nei processori Griffin. «In particolare, abbiamo introdotto una tecnica che si chiama clock gating – afferma Giuseppe Amato, technical director, sales and marketing EMEA di AMD -, che fondamentalmente consente in maniera dinamica e totalmente trasparente all’utente di disabilitare blocchi di logica all’interno della CPU in modo da ridurre i consumi». In termini meno tecnici, la soluzione rappresenta uno dei diversi accorgimenti studiati per contenere il più possibile i consumi: «In pratica, si tratta di una logica di controllo che rileva se ci sono ‘pezzi’ di CPU non utilizzati dal software – precisa Amato -. Quando per un certo periodo di tempo un modulo non è sfruttato, si disabilita la propagazione del clock su quell’elemento e si ottiene così un calo dei consumi».

Secondo le ricerche AMD, infatti, non tutti i programmi sfruttano sempre le opportunità di elaborazione multithread rese possibili dai nuovi processori multicore. Di conseguenza, almeno in teoria, è possibile arrivare a dimezzare l’assorbimento da parte della CPU.

Il punto forte dell’architettura Puma è però legato al nuovo chipset RS780. Grazie all’acquisizione di ATI, AMD è entrata in possesso delle competenze necessarie a raggiungere un obiettivo da tempo nel mirino dei fornitori di tecnologia per notebook. «Con l’avvento di Microsoft Vista la grafica è diventata sempre più importante anche sul portatile, che sta arrivando sempre più a ricoprire il ruolo di desktop replacement, diventa quindi cruciale il ruolo della componente grafica – afferma Giuseppe Amato -. Abbiamo realizzato il chipset RS780 con grafica integrata, che offre un ottimo processore grafico con la decodifica completamente in hardware. Questo significa per esempio poter spegnere il core Griffin durante la visione di un film in alta definizione e più in generale offrire la possibilità di sfruttare al meglio applicazioni grafiche anche in situazioni di mobilità».

Nell’economia del notebook infatti, il sottosistema grafico (chip + display) è la voce principale in termini di consumi ed è proprio in questa direzione che AMD ha ritenuto naturale indirizzare la propria ricerca.

Con la nuova tecnologia PowerXPress, sul Pc portatile si viene in pratica a rendere disponibile una ‘doppia’ grafica. Quando il notebook è alimentato a batteria, la grafica è supportata dal nuovo chipset integrato, che garantisce comunque una qualità tale da consentire la visione di un filmato o piccoli interventi su immagini o pubblicazioni senza preoccupazioni riguardo la durata della batteria. Non appena il computer è collegato all’alimentazione di rete, la gestione della grafica passa a carico della ‘tradizionale’ scheda PCI.

L’opzione se impiegare solo il chip integrato o sfruttare la possibilità della doppia grafica sarà a discrezione dei produttori. «Inoltre, dal momento che abbiamo la possibilità di ‘spegnere’ la CPU e mantenere acceso l’HyperTransport – sottolinea Amato -, è possibile spegnere entrambi i core e fare in modo che il processore grafico acceda comunque alla memoria di sistema».

La presenza di un secondo chip grafico non incide sui consumi, perché entra in funzione solo con l’alimentazione di rete. «Questo significa veramente fare sinergia tra i produttori di CPU e quelli dei chipset già dal momento del concepimento del prodotto – ribadisce Giuseppe Amato -: quando si pensa a come far lavorare insieme i due prodotti con il minimo consumo».

Completamente ribaltata invece, la situazione relativa a un altro componente fondamentale per un notebook, la connettività. In questo campo è Intel a poter sfruttare le sinergie per l’integrazione con Centrino, mentre per AMD non resta che seguire la strada degli accordi di mercato: «Collaboriamo soprattutto con aziende come Broadcom, Qualcomm – afferma Amato -. Ciò che stiamo facendo è lavorare a un concetto di connettività tale per cui a prescindere dal tipo di rete disponibile (Wi-Fi, UMTS, HSDPA, bluetooth), il modulo commuti in automatico sulla connessione più economica». Il risultato, nelle intenzioni AMD, sarà una serie di moduli diversi che i produttori potranno inserire sulla scheda madre a seconda delle proprie strategie ed esigenze dei clienti.

L’impegno riversato nella messa a punto di Puma, dovrebbe portare AMD a garantire agli utenti di notebook l’autonomia per una giornata di lavoro, anche tenendo in considerazione periodi prolungati di utilizzo di applicazioni multimediali. «Nella pratica, molto dipenderà da cosa il produttore sceglierà in tema di display, hard disk, ecc. – conclude Giuseppe Amato -, ma dalle nostre prove di laboratorio con batterie simili a quelle attualmente in dotazione, non abbiamo problemi a superare le cinque ore effettive di lavoro».