Cosa hanno in comune Intel, General Motors e il Washington Post? Semplice: i loro blog sono basati sulla piattaforma Movable Type sviluppata da SixApart.
La società statunitense aveva conosciuto un florido periodo di celebrità grazie ai suoi prodotti distribuiti GPL (General Public License) e distribuiti gratuitamente. Almeno fino al 2004, quando aveva deciso di trasformare il suo prodotto di punta, Movable Type appunto, in un software a pagamento.
Con un’inversione di rotta salutata da fan e clienti, ha ora deciso di adottare un doppio sistema di licenze, e distribuire MT sia in versione Open Source che commerciale. L’annuncio coincide con l’imminente rilascio della nuova incarnazione, la 4.0, che dovrebbe vedere la luce in estate.
Blogger e aziende attendono con ansia le novità che SixApart ha in serbo per loro. L’evoluzione della piattaforma dovrebbe infatti essere sostanziale, con rinnovamenti nell’interfaccia e nelle applicazioni supportate. In particolare, a benificiare dei cambiamenti saranno le imprese.
Tutte le evoluzioni sono infatti volte al raggiungimento di una maggiore semplicità d’uso, con wizard e nuovi strumenti di gestione che permettano anche agli utenti meno esperti (come possono essere i dipendenti di un’azienda) di creare il proprio blog. E che blog: Movable Type offrirà la possibilità di andare oltre la tradizionale struttura dei web log classici.
Alla SixApart la chiamano “social media platform”, e consentirà ai lettori di acquisire privilegi per poter pubblicare a loro volta dei post, ma sopratutto le aziende avranno la possibilità di aggiungere anche pagine statiche. In questo modo la comunicazione aziendale potrà essere arricchita e spinta oltre la struttura piuttosto chiusa dei blog.