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Unioncamere: le professioni introvabili 2011

di Noemi Ricci

Pubblicato 19 Settembre 2011
Aggiornato 5 Gennaio 2012 17:53

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Professioni introvabili in Italia, per mancanza di offerta o di competenza dei candidati: le imprese cercano invano 117mila figure..

Unioncamere ha stilato un’interessante classifica: le professioni introvabili del 2011: in primis competenze tecnico-scientifiche, ricercatissime dalle aziende dell’industria e dei servizi perché fondamentali per il corretto svolgimento delle attività. Un’interessante mappa di 117mila figure tanto indispensabili quanto introvabili disegnata dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.

Domanda e offerta faticano ad incontrarsi: per risolvere questo annoso problema, sottolinea il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, bisognerebbe integrare istruzione e formazione aziendale, anche attraverso percorsi scuola-lavoro, stage e tirocini formativi.

Su 595mila assunzioni non stagionali previste per il 2011, quelle considerate di difficile reperimento sono il 19,7%. Un dato migliore di quello 2010 (26,7%).

In particolare, sono 59 i profili che, contando almeno mille assunzioni totali previste, presentano difficoltà di reperimento superiori alla media. In cima alla lista ci sono le professioni high skill: farmacisti (600 gli introvabili), sviluppatori di software (1.000), progettisti meccanici (570) e metalmeccanici (500), infermieri (1.600) e addetti alla consulenza fiscale (370).

Tra le qualificazioni intermedie: addetti alla reception (600), operatori di mensa (3mila), addetti alle vendite specializzate (oltre mille).

Ma mancano anche molte figure operaie qualificate: installatori di impianti termici, carpentieri, installatori di impianti idraulici e termoidraulici, montatori di macchine industriali con difficoltà di reperimento superiori al 50%.

Tra i profili low skill c’è carenza di tornitori (circa 1.200 su 2.700 richiesti), autisti di pullman (470 su 1.360) e cucitori di macchine per abbigliamento (420 su 1.240 ricercati).

Tra le 28.540 figure più richieste dalle imprese artigiane scarseggiano i copritetti (95,8% per l’inadeguatezza professionale dei candidati), i pavimentatori, i valigiai, i borsettieri e i fabbri oltre ai parrucchieri, gli estetisti e, come già detto, gli idraulici.