Sono in scadenza i Fondi UE destinati al nostro Paese: l’Italia deve utilizzare entro la fine del 2015 ben 12 miliardi di euro che non ha ancora speso, tra risorse europee e nazionali. Ad evidenziarlo è uno studio della CGIA Mestre, secondo il quale l’Italia ha utilizzato 35,4 miliardi di euro dei 47,3 messi a disposizione dai fondi strutturali europei, la maggior parte dei quali fa parte della Programmazione 2007-2013.
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La CGIA Mestre sottolinea inoltre che l’incidenza dei finanziamenti europei utilizzati fino ad ora sul totale dei contributi assegnati, compreso il cofinanziamento nazionale, ha raggiunto il 74,8%. Il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, fa notare:
«Per non perdere 12 miliardi di fondi europei e nazionali dovremo spenderli e rendicontarli entro la fine del 2015, scadenza che difficilmente l’UE prorogherà. Alla luce del fatto che nel 2013 abbiamo rendicontato 5,7 miliardi e nel 2014 attorno ai 7,5 appare difficile che nei pochi mesi che rimangono alla fine di quest’anno riusciremo a spendere e a contabilizzare tutta questa dozzina di miliardi».
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Dal punto di vista dei contributi finanziari netti destinati allo sviluppo da parte dei Paesi UE, nel periodo 2007-2013 l’Italia ha versato 109,7 miliardi di euro e ne ha ricevuti 71,8 attraverso i programmi comunitari. Dunque il saldo per l’Italia risulta negativo di 37,8 miliardi di euro. A contribuire più di noi ci sono solo Germania (con una differenza tra le risorse versate all’Unione e quelle accreditate pari a 83,5 miliardi di euro), Regno Unito (48,8 miliardi) e Francia (46,5 miliardi).
Considerando invece come parametro di riferimento il dato pro-capite, sono i Paesi nordici a guidare la graduatoria e più in particolare:
- il Belgio, con 1.714 euro;
- i Paesi Bassi con 1.569 euro;
- la Danimarca con 1.346 euro;
- la Svezia con 1.195 euro;
- la Germania con 1.034 euro;
- il Lussemburgo con 997 euro;
- il Regno Unito con 759 euro;
- la Francia con 707 euro;
- la Finlandia con 689 euro;
- l’Austria con 674 euro;
- l’Italia con 623 euro;
- Cipro con 197 euro.
Tutti i rimanenti 17 Paesi hanno ottenuto più di quanto hanno versato a Bruxelles. (Fonte: CGIA Mestre).