Il rischio cambio sta diventando un fattore sempre più importante da tener presente per chi investe. Il risparmiatore che in questo momento di turbolenze è esposto su altri mercati ha un elemento in più da considerare quando compie le proprie scelte. La crisi del debito in Europa, infatti, ha effetto sul valore della moneta unica: la corsa dell’euro non solo penalizza spesso e volentieri le aziende che puntano sull’Export, ma può agire anche su un portafoglio di investimenti.
Solo chi che ha i propri soldi in titoli di stato o in prodotti finanziari concentrati sull’Europa non ha questo problema.
Invece, qualsiasi prodotto finanziario (es. fondi comuni) che investa fuori dall’Europa, e che abbia quindi come riferimento un’altra valuta (ad esempio, il dollaro) risente dell’andamento del mercato valutario.
E il mercato valutario ultimamente ha riservato parecchie emozioni! L’altro ieri con un’operazione importante, la Banca Nazionale Elvetica ha “protetto” il franco svizzero da un’eccessiva valutazione. La divisa svizzera è tradizionalmente un bene rifugio, ed è stata quindi molto acquistata negli ultimi mesi, proprio sull’onda della crisi del debito in Europa e anche negli Usa.
Quando le turbolenze dei mercati fanno perdere appeal a una serie di strumenti in genere considerati molto sicuri, compresi i titoli di stato, gli investitori si buttano sui cosiddetti beni rifugio. E il franco svizzero (insieme all’oro, le cui quotazioni sono infatti ai massimi) è uno di questi.
Ora, al di là della mossa elevetica, le oscillazioni dei mercati valutari più in generale interessano anche i risparmiatori. Ad esempio, investire in azioni di un’azienda quotata a Wall Street significa incamerare un cambio euro-dollaro particolarmente sfavorevole (per un europeo, s’intende). E se un piccolo risparmiatore difficilmente possiede titoli quotati Oltreoceano, potrebbe invece più verosimilmente avere risparmi in un fondo comune, che investe in titoli americani, o anche di un qualsiasi altro paese al di fuori del Vecchio Continente, ad esempio un mercato emergente.
La soluzione è naturalmente difficile. I grandi investitori per tutelarsi da un rischio, valutario o di altro genere, si rivolgono ad appositi strumenti finanziari, spesso derivati, che però sono spesso molto complessi e difficili da gestire. Chi proprio non vuole rinunciare a investire fuori dall’euro in questo momento, può comunque chiedere al proprio consulente o intermediario di puntare su prodotti che prevedano una copertura dal rischio valutario. Esistono fondi e in genere prodotti preconfezionati che prevedono esplicitamente questo tipo di copertura.