Sostegno ai percorsi di internazionalizzazione per le PMI e agli esperti che assistono le imprese: è l’obiettivo dell’accordo fra il Consiglio Nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili e il gruppo SACE, anche in vista di EXPO 2015. L’intesa prevede che SACE metta a disposizione dei commercialisti una serie di servizi assicurativi e finanziari oltre a iniziative di formazione in materia di internazionalizazzione PMI.
=> Export e innovazione per rilanciare le PMI
Finanziamenti per l’internazionalizzazione, anche attraverso fonti aggiuntive al sistema bancario (Fondo Sviluppo Export), assicurazione delle vendite dal rischio di mancato pagamento, protezione degli investimenti esteri dai rischi politici, anticipazione dei crediti con le controparti, italiane o estere, servizi di recupero del credito e di advisory. In pratica i commercialisti potranno offrire alle PMI un supporto a 360 gradi per accompagnarle nei percorsi di internazionalizzazione. Previsti anche incontri tecnici e seminari a supporto delle strategie di penetrazione di nuovi mercati a elevato potenziale e iniziative dedicate ai settori più rappresentativi del tessuto imprenditoriale nazionale.
«La partecipazione dei commercialisti ai processi di internazionalizzazione delle imprese è di fondamentale importanza» spiega Gerardo Longobardi, presidente del CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili), che sottolinea come i commercialisti: «grazie alla partecipazione alle organizzazioni internazionali quali IFAC e FEE» siano «in grado di assicurare il miglior raccordo con corrispondenti internazionali qualificati senza dimenticare la loro capacità di presidiare il commercio internazionale con cura e competenza».«Sostenere la crescita facendo leva su export e internazionalizzazione richiede uno sforzo strategico importante, in cui ogni attore deve mettere a disposizione know-how e strumenti flessibili e innovativi» aggiunge Giovanni Castellaneta, presidente di SACE, che spiega come l’accordo consenta di offrire assistenza e consulenza adeguate «per raggiungere anche le imprese di piccole dimensioni e consentire loro di diventare più competitive, rafforzare la capacità d’investimento con risorse finanziarie aggiuntive, proteggersi dai rischi di mercati più lontani e crescere in sicurezza nei paesi emergenti più promettenti per l’export Made in Italy».