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Manovra finanziaria 2011 con fiducia in Senato: IVA al 21%

di Noemi Ricci

7 Settembre 2011 14:20

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Voto di fiducia in Senato per la Manovra Finanziaria 2011, con testo modificato per la quarta volta: IVA al 21%, innalzamento dell'età pensionabile per le donne nel privato dal 2014 e contributo di solidarietà sopra i 300 mila euro.

Il governo pone al Senato la fiducia sul maxi-emendamento alla manovra finanziaria 2011, contenente un nuovo pacchetto di misure per il pareggio di bilancio. Obiettivo del testo blindato: arrivare presto all’approvazione, con una fretta giustificata dalla «gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria».

Il nuovo testo della manovra finanziaria 2011 è stato rivoluzionato dopo il vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli, in risposta al monito di Napolitano a far meglio e in concomitanza con il nuovo crollo dei mercati finanziari.

I punti salienti di questa quarta versione della manovra finanziaria 2011 sono quelli già trapelati ieri, e riguardano:

  • IVA al 21% (invece del 20%) con impatto immediato sul costo di moltissimi beni, mentre le aliquote del 10% e 4% restano invariate;
  • contributo di solidarietà del 3% per redditi sopra 300mila euro (esclusa prima casa), con tassazione sulla parte eccedente tale tetto e con impatto su 34mila contribuenti, in vigore fino al pareggio di bilancio (e non solo dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013);
  • donne in pensione a 65 anni dal 2014 nel settore privato così come nel pubblico (dal 2012).
  • pareggio di bilancio, con vincolo inserito nell’articolo 81 della Costituzione.
  • Province, un ddl costituzionale imporrà il passaggio di competenze alle Regioni con modifica dell ‘ articolo 114 della Costituzione.

Dure critiche continuano ad arrivare sia dall’opposizione che dai sindacati, non solo dalla Cgil che ha dichiarato che «le decisioni prese sulla manovra finanziaria sono il risultato di un governo in evidente stato confusionale, sordo di fronte al Paese e sempre più condizionato dagli umori dei mercati». Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, «le novità confermano, anzi rafforzano, l’iniquità di una manovra sbagliata». Cisl e Uil si sono schierate contro l’aumento dell’Iva e dell’età pensionabile delle donne.

Soddisfatta invece Confindustria, per la quale è positiva «la decisione presa dal governo di introdurre alcune misure che vanno nella direzione di rafforzare l’efficacia della manovra».

FONTI: Senato della Repubblica