Il trend sui contratti di leasing può essere analizzato per determinare lo stato complessivo della ripresa economica, perché dai dati di leasing possono essere estratti degli utili indicatori su quando le aziende possono o intendono spendere. In virtù di questo Assilea, Associazione Italiana Leasing, ha presentato il Rapporto annuale sul leasing 2014 e i dati del primo trimestre 2015. L’occasione è stata quella dell’Assemblea dei Soci che si è tenuta recentemente a Roma, presso la Camera dei Deputati, alla presenza di importanti cariche dello stato e dell’Associazione stessa. In sintesi il trend per, al primo trimestre 2015, sembra positivo.
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Complessivamente si tratta di un +15.4% di contratti stipulati, con circa 3.7 miliardi di valore finanziato. I nuovi contratti stipulati sono stati 86.695, ovvero un +5.0% in valore rispetto allo stesso periodo del 2014. Dato di rilievo è la crescita del comparto strumentale, con 1.4 miliardi di nuovi finanziamenti, e di quello immobiliare (+2.9%). Il primo è indicativo poiché si tratta della misura utilizzata dalle aziende per raggiungere una maggiore produttività e un minore costo, mentre il secondo rappresenta il primo segno positivo dopo sette anni.
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Bene anche l’automotive, con un aumento del +18.7% in valore e un +21.1% di contratti. In questo caso, per le aziende, è importante la crescita in termini di richieste di veicoli commerciali e industriali con una crescita del taglio medio finanziato. Complessivamente, quindi, un momento d’oro del leasing rispetto al recente passato, che portano l’Italia tra i quattro pese UE che più ricorrono a questo strumento. In particolare sono le PMI a fare la voce grossa, con il 75% del valore finanziato.
«Si tratta di indicazioni incoraggianti se si considera che il leasing fa storicamente da precursore dei segnali di ripresa economica – ha sottolineato il presidente di Assilea, Corrado Piazzalunga – ma anche la più efficace testimonianza del ruolo propulsivo che questo strumento finanziario è capace di assicurare».