Niente condono fiscale nella manovra finanziaria bis, tema caldo di questi giorni. Giovedì il governo ha presentato un pacchetto di emendamenti nel quale, secondo quanto dichiarato da Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in commissione Bilancio del Senato, non vi sarà il suddetto intervento.
Il motivo, ha rivelato il Ministro, risiede nel fatto che lo scudo fiscale consente sì di generare «introiti di cassa» ma «non modifica l’assetto della finanza pubblica».
Interventi «singoli di rimpatrio di capitali» andrebbero evitati perché forniscono «un gettito solamente una tantum», è necessario procedere «con attenzione e prudenza».
Tremonti si è espresso anche sul tema delle relazioni con la Svizzera relative alle controversie fiscali, dichiarando che «la posizione italiana è da sempre quella di rispettare il quadro normativo dell’Unione europea e di procedere in armonia con quanto previsto da altri partner europei».
Tremonti ha inoltre sottolineato che nella manovra finanziaria bis non esiste squilibrio tra componente fiscale e tagli alla spesa. Una proporzione che era stata già prevista nella prima bozza della manovra economica di riequilibrio dei conti pubblici ed ora viene confermata.