INPS, ABI e Ministero della Gioventù hanno presentato il nuovo pacchetto di misure “Diritto al Futuro”, volto a combattere le discriminazioni” e favorire l’inserimento strutturato dei giovani precari nel mondo del lavoro, attraverso fondi di garanzia per l’accesso al credito e al mutuo prima casa e tramite bonus per assunzioni a tempo indeterminato.
Beneficiari: giovani coppie precarie sposate, single con figli e studenti universitari.
Non solo un tentativo di limitare la fuga di cervelli all’estero, quindi, o di ridurre il numero dei contratti atipici, ma una vera serie di interventi strutturali.
Plafond complessivo: 126 milioni di euro, con un adesione delle banche del 40%, destinato secondo il ministro Meloni ad ampliarsi nei prossimi mesi.
Le imprese potranno fare conto su un fondo di 51 milioni di euro gestiti direttamente dall’INPS, richiedendo 5mila euro da utilizzare per la stabilizzazione di genitori disoccupati, precari e donne allontanate dopo la gravidanza.
«Un servizio fruibile senza burocrazia, con possibilità di acceso telematico e lo sblocco dell’incentivo il giorno successivo alla domanda» – ha sottolineato il ministro nel corso della presentazione dell’iniziativa.
Tra le misure più significative spicca anche quella relativa ai mutui prima casa, concessi a tassi favorevoli per i precari per mutui non superiori a 200mila euro e per case non superiori a 90 metri quadrati. Per fruire delle agevolazioni, alla data di presentazione della domanda è necessario che i candidati non abbiano più di 35 anni, reddito entro i 35mila euro e nessuna altra casa di proprietà.
Infine, il pacchetto di misure prevede un finanziamento agevolato fino a 25mila euro, dedicato agli studenti universitari che intendono apprendere una lingua straniera, fare un master o un dottorato per coprire fino al 70% delle spese.