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Bollo su deposito titoli: un’imposta per ogni conto

di Noemi Ricci

Pubblicato 29 Agosto 2011
Aggiornato 5 Maggio 2023 18:04

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Le imposte di bollo sui deposito titoli fanno riferimento ad ogni singolo conto. Così un cliente con più conti paga più bolli, mentre più clienti associati ad un unico deposito pagano una sola volta.

L’aumento dell’imposta di bollo sui deposito titoli è stato introdotto dalla Manovra Finanziaria 2011 (Dl 98/2011-disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), ma esistono delle “scappatoie”. A renderlo noto è l’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 40/E: se il conto deposito è posseduto da più clienti l’imposta si paga una sola volta.

Diversamente avviene quando il cliente possiede più depositi: per ogni comunicazione inviata dagli intermediari finanziari relativa a ciascun deposito deve essere pagato un bollo.

Ricordiamo che la Manovra Correttiva non ha introdotto delle modifiche ai bolli sui deposito titoli per quelli di importo inferiore ai 50mila euro. Va però precisato che oltre a pagare più bolli, i clienti con più depositi vedranno anche cumularsi gli importi dei diversi rapporti con lo stesso intermediario. Così, ad esempio, se i conti superano globalmente i 50mila euro si applicha l’imposta associata allo scaglione superiore.

Gli importi

Il Dl 98/2011 ha determinato che gli importi stabiliti cresceranno a partire dal 2013, attualmente sono stati fissati nel seguente modo:

  • comunicazione annuale 34,20 euro (invece dei 120 stabiliti dal Dl originario);
  • comunicazione semestrale 17,10 euro (invece di 60 euro);
  • comunicazione trimestrale 8,55 euro (invece di 30 euro);
  • comunicazione mensile 2,85 euro (invece di 10 euro).