Tempi duri per i contribuenti che non rientreranno più nel regime dei minimi a causa della Manovra Finanziaria: dal 2012 scatterà per loro una prima fase di regime intermedio con lievi agevolazioni (esoneri ed esenzioni).
L’art. 27 della Manovra Finanziaria esclude dal regime fiscale agevolato il 95% dei contribuenti finora ammessi: passeranno ala fine al regime ordinario.
Esclusi e fuoriusciti, ad esempio, le persone non fisiche e i neo-imprenditori che hanno avviato attività d’impresa prima di gennaio 2008. Unici inclusi – godranno di imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni di esercizio oppure fino al compimento dei 35 anni d’età – persone fisiche che avviano un’attività ex novo.
In questa fase di transizione (un anno, e successivamente con opzione triennale) i contribuenti godranno di esenzione IRAP ed esonero di: obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell’IVA; liquidazioni e versamenti periodici rilevanti ai fini IVA.
Tra i nuovi obblighi inseriti dalla Manovra Finanziaria ci sono, la conservazione dei documenti ricevuti ed emessi, l’emissione delle fatture e la certificazione dei corrispettivi, l’assoggettamento agli studi di settore.
Per il passaggio volontario, da comunicare con la prima dichiarazione annuale, dal regime dei minimi al regime intermedio riservato agli ex-minimi le regole rimangono le stesse del passaggio dal vecchio regime dei minimi al regime ordinario. La permanenza nel regime agevolato verrà confermata solo in presenza delle condizioni che permettevano di rimanere nel vecchio regime dei minimi, come l’ammontare di ricavi o compensi fino a 30.000 euro, beni strumentali fino 15.000 euro, e così via.
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