Servizi per la PA: è tempo di fatturazione elettronica

di Noemi Ricci

Pubblicato 2 Aprile 2015
Aggiornato 26 Ottobre 2018 12:07

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Al via l'obbligo di fatturazione elettronica verso la PA: ecco come effettuare la trasmissione, i formati ammessi, come funziona il SdI e le imprese coinvolte.

È ormai diventata obbligatoria la fatturazione elettronica da parte delle imprese verso la Pubblica Amministrazione, compresi istituti e scuole di ogni ordine e grado, istituzioni educative, enti locali, istituzioni universitarie, istituti autonomi, case popolari, Camere di Commercio e loro associazioni, enti pubblici non economici, Asl, Coni, Aran, tutti i soggetti indicati a fini statistici dall’Istat nell’elenco pubblicato annualmente entro il 30 settembre; per tutte le Amministrazioni autonome.

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Trasmissione

La trasmissione della fattura elettronica alla PA avviene in formato XML utilizzando il Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate tramite Sogei in qualità di soggetto deputato alla sua realizzazione. In sostanza c’è un software che riceve il file trasmesso dalle aziende fornitrici con la fattura conforme ai requisiti imposti, li controlla e li invia alle Amministrazioni destinatarie.

Formati

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I tipi di file supportati sono:

  • file fattura in XML sul modello scaricabile dal sito www.fatturapa.gov.it, firmato digitalmente e conforme alle specifiche delle fatture elettroniche per la PA;
  • file compresso esclusivamente in formato .zip contenente uno o più file fattura;
  • file messaggio in formato XML conforme allo schema descritto dal file MessaggiTypes.xsd scaricabile dallo stesso sito, che rappresenta la risposta del Sistema di Interscambio alla trasmissione dei dati e può essere una ricevuta di consegna o una notifica di scarto, mancata consegna, esito, file non recapitabile etc.

Sistema di Interscambio

Per accedere al Sistema di Interscambio sono necessarie le credenziali fornite dall’Agenzia delle Entrate per i servizi Entratel/Fisconline o una Carta Nazionale dei Servizi. È inoltre richiesto che il fornitore sia anche dotato di casella PEC, aderisca e sottoscriva l’accordo di servizio e definisca un accordo per disciplinare la trasmissione della fattura e i relativi messaggi di notifica attraverso protocolli di “file transfer” all’interno di circuiti chiusi che identificano in modo certo i partecipanti e assicurano la sicurezza del canale.

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Invio

Dunque la fattura può essere inviata, direttamente dal fornitore dei servizi alla PA al SdI, o tramite un intermediario, via:

  • Posta Elettronica Certificata (PEC), come allegato fino a 30 mega;
  • Web utilizzando la funzione di trasmissione telematica disponibile nella sezione “Inviare la FatturaPA” del sito www.fatturapa.gov.it, in questo caso è possibile trasmettere la singola fattura o l’archivio di fatture, la cui dimensione non può superare i 5 mega;
  • Cooperazione applicativa su rete Internet.

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Ricevute e notifiche

A questo punto, una volta ricevuto il file, il SdI assegna un identificativo alla pratica ed effettua le opportune verifiche. In caso di esito negativo invia notifica di scarto al soggetto mittente, altrimenti trasmette le fattura al destinatario e, contestualmente, invia al mittente ricevuta di consegna. Per ogni fattura recapitata, SdI riceve notifica di accettazione o rifiuto della fattura da parte dell’Amministrazione e provvede a inoltrarla al soggetto trasmittente.

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Imprese coinvolte

Secondo le stime della CGIA Mestre ad essere coinvolti saranno 2 milioni di fornitori di servizi alla PA, i quali invieranno 50 milioni di file-fatture all’anno alle 21.840 PA interessate, per un valore di 135 miliardi di euro.