La Commissione Europea ha proposto di istituire un’ordinanza di sequestro conservativo su conti bancari efficace in tutta Europa, per risolvere il grave problema del recupero crediti transfrontalieri: sono 600 milioni di euro, infatti, i debiti non saldati alle imprese della Ue ogni anno. E allo stato attuale esiste solo una legislazione nazionale, che obbliga le banche a saldare un pagamento a un creditore attingendo al conto bancario di un cliente: se il saldo da recuperare si riferisce a fatture emesse in uno degli altri 27 Paesi UE spostare denaro da uno Stato membro all’altro non è affatto semplice.
Ilsequestro conservativo vuole essere solo cautelare, lasciando il denaro «dov’è fino a che un’autorità giudiziaria non avrà deciso del rimborso delle somme» ha spiegato Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia.
L’obiettivo è far diventare il recupero transfrontaliero dei crediti «semplice quanto quello nazionale», perché «ogni anno le imprese registrano perdite dovute a crediti inesigibili pari a circa il 2,6% del loro giro d’affari. È questo un punto debole del nostro mercato unico, cui dobbiamo porre rimedio rapidamente ed energicamente! Le imprese hanno bisogno di soluzioni semplici».
La situazione giuridica complessa e dispendiosa porta ogni anno circa un milione di Pmi europee a rinunciare ai crediti che spetterebbero loro di diritto. Una situazione che va a pesare sulla spinta all’internazionalizzazione delle imprese perché moltiplica i costi legati agli affari esteri.
I problemi di eventuali cause per il recupero dei crediti riguardano non solo i costi relativi all’ingaggio degli avvocati, ma anche le difficoltà linguistiche (sono ad esempio necessari dei traduttori per la documentazione) e legate alle differenze fra i diritti nazionali.
Con la nuova misura, verrebbero fornite garanzie ai creditori più solide e concrete, contribuendo a creare un clima di maggiore fiducia negli scambi all’interno del mercato unico dell’Unione europea.
L’iniziativa rientra nel programma della Commissione Giustizia per la crescita, che punta a dare vita ad uno spazio comune di giustizia dell’Unione per favorire proprio il commercio e la crescita economica del Vecchio Continente.
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