Proroga a novembre per l’entrata il vigore della delibera AgCom 668/2010 sul diritto d’autore nel Web: la moratoria si è resa necessaria per attendere il parere UE sulla tanto discussa norma “censura Internet“. Per molti, infatti, non toccherebbe all’Agcom occuparsi di proteggere il diritto d’autore ma il Parlamento, attraverso una riforma della normativa vigente in grado di contemplare le diverse casistiche sul Web.
Dallo schema di regolamento, in realtà, era già stato rimosso il “passaggio incriminato”, ossia la possibilità per l’AgCom di attuare un blocco dei siti con contenuti protetti da copyright, previa segnalazione da parte dei titolari dei diritti violati.
Il regolamento prevede inoltre ampie eccezioni: sono esclusi “blog, siti aventi carattere informativo, di studio o ricerca, siti senza fini di lucro, siti che riproducano contenuti protetti da copyright parzialmente e senza conseguenze sul valore commerciale dell’opera”.
Tuttavia, il rischio di “bavaglio alla Rete” paventato dagli utenti ha spinto lo stesso presidente dell’Authority Corrado Calabrò a intervenire in intervento in Senato, spiegando: «il consiglio ha deciso venerdì di notificare il nostro schema alla Commissione Europea che ha 90 giorni dalla notifica per farci pervenire le sue osservazioni. Vogliamo che il testo non sia nemmeno un centimetro oltre l’orizzonte comunitario. Non riteniamo che lo sia, ma vogliamo il vaglio della Commissione».
Colabrò si è mostrato dunque aperto ma fermo: «non è prevista alcuna chiusura o oscuramento di siti, italiani o esteri. La procedura prevista nel regolamento è iper-garantista, proprio perchè c’è un tale intreccio di diritti e libertà. Volevamo eliminare ogni minimo dubbio sull’essere gli sceriffi del web». L’Authority, dunque, «auspica un intervento del Parlamento per raccordare in maniera più efficace le norme esistenti ed, eventualmente, colmare il vuoto relativo all’intervento sui siti esteri».
Schema di regolamento Agcom – Delibera n.668/10/cons
del Presidente AgCom, Corrado Calabrò