Virtualizzazione e Cloud: la domanda
Tra i focus primari degli investimenti in tecnologia delle PMI italiane spicca la virtualizzazione, per il trasferimento di applicazioni, dati e server su macchine virtuali gestite in remoto.
Lo confermano i trend degli ultimi due anni, che presentano dati interessanti. La ricerca “Virtualization and Evolution to the Cloud Survey” di Symantec, analizzando un campione di 3.700 aziende da 35 Paesi, ha evidenziato già da tempo come le PMI italiane siano le più aperte alla virtualizzazione server e il 54% del campione ha già avviato il processo (45% la media globale).
Allo stesso modo, il 48% delle imprese italiane ha adottato reti cloud ibride/private contro una media globale del 35%, tutto ciò per un totale dell’84% delle imprese italiane che hanno virtualizzato complessivamente i propri server.
Gli imprenditori credono nel trasferimento di applicazioni fondamentali per la propria attività, quali le basi di dati. Il 57% del campione pensa di virtualizzare il proprio database nel giro dei prossimi dodici mesi, il 68% le applicazioni destinate a girare sulla rete, il 67% email e calendario, il 62% le soluzioni ERP.
Ciò è possibile in tempi brevi rivolgendosi ad aziende specializzate nella gestione delle informazioni, risparmiando tempo e denaro (fino al 30% in meno rispetto ai costi di un server fisico tradizionale, secondo Symantec) e investendo sulla sicurezza dei propri dati.
La ricerca pone in evidenza come sicurezza e performance elevate siano importanti per le imprese che passano alla virtualizzazione: la prima è ritenuta fondamentale dal 79% del campione, la seconda dall’81%.
Virtualizzazione e Cloud: i dubbi
Dalla ricerca emerge però una discrepanza tra aspettative risposte dalle imprese nel Cloud e risultati effettivi. Se i progetti di virtualizzazione dei server sono stati quelli che hanno riscosso un successo maggiore, con una differenza media di soli 4 punti percentuali tra gli obiettivi iniziali e quelli raggiunti. I maggiori problemi evidenziati riguardano scalabilità e riduzione di spese e costi operativi.
La differenza media tra obiettivi attesi e raggiunti – per quanto concerne la virtualizzazione di desktop ed endpoint – è del 26%, con punte di insoddisfazione per quanto riguarda nuovi endpoint, application delivery e application compatibility. Se per l’84% del campione l ‘ obiettivo della riduzione della complessità era un obiettivo, solo il 44% l’ha ritenuto raggiunto.
Secondo gli addetti ai lavori, questa disomogeneità tra obiettivi e traguardi è elemento tipico dei mercati allo stadio iniziale, anche se è bene sottolineare come il Cloud non possa essere considerato come un antidoto universale ai problemi delle imprese.
Le spese per la virtualizzazione, infatti vengono, ammortizzate solo dopo cinque anni, e per piccole realtà con un numero inferiore a venti postazioni sono comunque sconsigliabili perché non consentono di usufruire delle economie di scala.
L’ideale sarebbe piuttosto valorizzare al massimo le risorse di cui si dispone, anche attraverso l’accesso alla tecnologia e lo sfruttamento delle logiche organizzative, individuando comunque i ruoli strategici per il raggiungimento degli obiettivi e stabilendo se le risorse sono sufficienti per raggiungerli.
Solo dopo aver fatto le valutazioni sulle applicazioni che si intende virtualizzare, e i livelli che si intende raggiungere attraverso questa operazione, si può procedere alla fase operativa avendo un quadro completo del rapporto tra costi e benefici. Innovare senza migliorare qualità ed efficacia può rivelarsi controproducente quando a fronte di un grosso investimento non si riscontra un reale aumento della produttività dell’impresa.