Occhi puntati sulla Riforma Fiscale, giovedì 30 giugno sul tavolo del Consiglio dei Ministri, insieme al decreto sulla manovra correttiva da 40 miliardi di euro. La bozza del testo prevede tre aliquote IRPEF (al 20%, 30% e 40%), aumento IVA di un punto per le aliquote più alte (10% e 20%) e abolizione IRAP dal 2014, con risparmi medi di imposta significativi.
Sulle nuove aliquote IRPEF, si ipotizza dal 2012 lo scaglione del 20% per le rendite, ad esclusione dei titoli di Stato.
Nella bozza di Riforma Fiscale si parla anche di soppressione di Enti pubblici, alcuni a sorpresa come l’ICE (Istituto per il commercio estero), ad oggi strategico per le Pmi all’estero.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha anticipato i passi del CdM: «una decisione collettiva sulla manovra» anche se ci sarà probabilmente una «delega alla riforma fiscale».
Intanto dilagano le manifestazioni di protesta: dai sindacati che difendono i lavoratori degli enti presto soppressi (altri come la Croce Rossa Italiana saranno privatizzati) alle aziende che lamentano i tagli al Sud: «Se il FAS fosse tagliato del 10%, ci troveremmo dinanzi ad un colpo mortale sferrato contro la già fragile economia meridionale», ha spiegato Arturo Iannaccone, segretario nazionale di Noi Sud.
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