Connectivity Scorecard 2011, male l’Italia

di Alessandro Vinciarelli

23 Giugno 2011 09:10

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ICT: la Connectivity Scorecard 2011 colloca l'Italia in 22esima posizione tra i 25 Paesi guidati dall'innovazione.

ICT: pessima performance per l’Italia che nell’edizione 2011 della “Connectivity Scorecard” – report annualmente commissionato da Nokia Siemens Networks – si colloca nuovamente alla 22esima posizione su 25 Paesi per innovazione alla base della propria economia.

Il nostro Paese non fa una bella figura in tal senso, nonostante sia evidente come gli Stati che decidono di orientare la propria economia puntando tutto sugli investimenti nelle infrastrutture, nei servizi e nelle applicazioni ICT siano meno soggetti agli effetti negativi della recessione globale e più propensi ad avviare una buona crescita socio-economica.

Lo studio riguardava in particolare il grado di “connettività utile” considerando non solo l’infrastruttura ICT ma anche l’utilizzo delle tecnologie per la connessione alla rete da parte degli utenti finali, delle aziende e degli operatori pubblici.

Alla guida della speciale classifica tra le economie guidate dall’innovazione c’è sempre la Svezia, seguita dagli Stati Uniti, dalla Danimarca, dall’Olanda e dalla Norvegia. L’economia maggiormente guidata dall’efficienza è quella della Malaysia, seconda quella del Cile e terza quella della Russia.

L’Italia risulta tra le nazioni più evolute dell’Europa occidentale ma ci sono Paesi come la Germania e la Francia ben superiori a noi in quanto ad adozione e utilizzo delle tecnologie, soprattutto per quanto concerne la penetrazione di Internet.

Per Maria Elena Cappello, Amministratore Delegato di Nokia Siemens Networks Italia, «il concetto di connettività utile ci ricorda che la tecnologia da sola non può certo risolvere i problemi economici o sociali, ma va considerata piuttosto come uno strumento utile per raggiungere gli obiettivi». Si rende pertanto necessaria una maggiore attenzione all’ICT, poiché solo investendo su questo fronte si potrà «colmare il ritardo accumulato rispetto alle altre economie avanzate».

L’Agenda Digitale Nazionale va in questo senso e la sua adozione permetterà all’Italia di tornare ai vertice di questa classifica, dove peraltro si trovava solo una decina di anni fa. Ma «lo sforzo dev’essere comune e deve coinvolgere l’intero Sistema Paese», ha sottolineato Cappello.

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