Le assicurazioni legate ai mutui sono troppo alte? Niente paura, ci pensa l’Antistrust. L’autorità ha infatti avviato un’indagine su alcuni istituti bancari sospettati di «subordinare nei fatti la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vita particolarmente costose».
L’annuncio arriva dal presidente Antonio Catricalà, a margine della presentazione della relazione annuale alla Camera.
Nel mirino dell’Antitrust ci sono le assicurazioni sulla vita del tipo polizze CPI (Credit Protection Insurance): pacchetti assicurativi che le banche propongono ai nuovi mutuatari come condizione necessaria alla concessione del mutuo stesso.
Le polizze vita servono tecnicamente a garantire la copertura economica del piano di ammortamento del mutuo da rimborsare in caso di morte, invalidità, perdita del lavoro, ecc. ma in realtà sono facoltative e i mutuatari non sono tenuti a sottoscriverle con lo stesso istituto bancario che eroga il mutuo.
Inoltre, con l’entrata in vigore della nuova direttiva sul credito al consumo (1 giugno 2011), è obbligatorio che il costo delle polizze CPI rientri nel Taeg (Tasso annuo effettivo globale, comprensivo di interessi e oneri accessori) se la banca decide di renderle vincolanti all’erogazione del mutuo.
Il problema è che ad oggi il costo di tali polizze risulta troppo alto: a seconda della modalità di versamento del premio e del periodo di copertura, il loro costo complessivo può spaziare dall’1-3% del capitale (presso banche o compagnie assicurative) fino ad arrivare al 10%.
Sotto la lente dell’Antitrust ci sono anche i costi dei conti correnti, con una indagine conoscitiva che mira a «valutare gli effetti della riduzione sui prezzi allo sportello».
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