Cresce il numero di imprese in Italia a conduzione straniera: in soli cinque anni (2005-2010), il numero di aziende con un immigrato titolare è quasi raddoppiato, arrivando a oltre 230mila partendo da una cifra di 116mila unità.
Una fotografia scattata dal rapporto “L’imprenditoria straniera in Italia nel 2010 in cifre” dal Centro Studi CNA, che conferma ancora una volta la vivace crescita delle imprese a conduzione straniera nella penisola: circa 20mila imprenditori esteri in più ogni anno.
Neanche la crisi economica sembra aver arrestato questo andamento positivo, a differenza di quanto avvenuto per i colleghi nostrani. Attualmente, la penetrazione degli immigrati nel nostro sistema imprenditoriale è all’8,5% contro il 5,7% del 2005. Un aumento che va di pari passo con la diminuzione tra il 2005 ed il 2010 (-9,1%) di Italiani titolari, soci o amministratori d’impresa (+40% tra gli stranieri).
C’è chi vede in tutto questo una scelta degli stranieri a mettersi in proprio a fronte delle difficoltà riscontrate nell’accedere al mercato del lavoro nazionale. Per la Cna non sarebbe questa la motivazione visto il numero di lavoratori stranieri occupati in Italia nel 2010: oltre 2 milioni(9,2% dell’occupazione complessiva). Cifre tra le più alte in Europa e seconde solo alla Spagna dove la percentuale è del 13,9% per una crescita tra il 2006 e il 2010 del +12,3%, contro il +1,9% della Germania, il +3,2% della Francia e il +4,8% della Spagna.