Cresce nel 2010 la domanda di sistemi per la videoconferenza, con buone prospettive di crescita anche nel prossimo futuro. Le aziende scoprono sempre più i vantaggi di tale soluzione sotto il profilo del risparmio e della produttività; permangono tuttavia difficoltà nell’adozione delle comunicazione visive su larga scala e alcune resistenze nella loro integrazione con il workflow aziendale.
L’analisi “European Videoconferencing Endpoints Market” condotta da Frost & Sullivan evidenzia un mercato legato alle videoconferenze dal valore di 518,3 milioni di dollari nel 2010, con una crescita del 20,3% rispetto all’anno precedente. Aumenta inoltre la penetrazione di video SMB (Server Message Block).
Sempre più aziende scelgono tale soluzione per ridurre i costi dei viaggi e degli alloggi, pur mantenendo la comunicazione con lavoratori e clienti. Inoltre, le videoconferenze si rivelano strategiche nel potenziare il processo decisionale e migliorare il lavoro di squadra.
Restano tuttavia alcune difficoltà nell’«unire l’indice di redditività del capitale investito (ROI) ai benefici delle comunicazioni visive» che continuano ad ostacolare gli investimenti su larga scala. Inoltre, l’utilizzo di questi sistemi dipende ampiamente dal fattore umano, con una certa resistenza a cambiare comportamenti di lavoro affermati ed a sostituire la comunicazione dal vivo con quella “virtuale”.
Le prospettive di crescita in Europa restano in ogni caso elevate, grazie al progresso delle tecnologie applicate alla videoconferenza, alla loro rilevanza all’interno del workflow aziendale, e al crescente utilizzo di video SMB. A fungere inoltre da traino per lo sviluppo del mercato, vanno considerate anche le politiche ambientali e la riduzione delle spese per le aziende che intendono puntare su tale tecnologia.