Tratto dallo speciale:

Regime Minimi, i commercialisti chiedono il ripristino

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 29 Gennaio 2015
Aggiornato 2 Febbraio 2015 06:55

logo PMI+ logo PMI+
Il sollecito urgente dei commercialisti al Governo per ripristinare il vecchio Regime dei Minimi, per evitare che il regime forfettario penalizzi le Partite IVA.

La riforma del Regime dei Minimi non piace all’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) che chiede al Governo di riportare l’imposta al 5% e il tetto dei ricavi a 30mila euro. Un sollecito urgente per un intervento correttivo alla Legge di Stabilità 2015 per evitare che il nuovo regime forfettario penalizzi le Partite IVA. L’Ungdcec chiede quindi che:

“Il nuovo Regime dei Minimi sia più equo e meno discriminatorio”.

La Riforma del Regime dei Minimi ha, lo ricordiamo, portato l‘imposta sostitutiva al 15% per chi consegue ricavi fino a 15 mila euro, contro il 5% previsto dalla vecchia norma, con tetto a 30mila euro.

=> Riforma Regime dei Minimi, boom di nuove Partite IVA

Sollecito urgente

L’Ungdcec sollecita quindi un rapido intervento correttivo, ribadendo al contempo la necessità di un confronto continuo nell’interesse dell’intero Paese. Quello che viene chiesto al Governo è di:

  • ripristinare immediatamente l’imposta sostitutiva al 5%;
  • uniformare, per ogni settore di attività contraddistinto in base ai codici ATECO, il limite di ricavi o compensi percepibili ai fini dell’accesso e della permanenza nel regime;
  • riportare il limite reddituale ad un valore non inferiore a 30mila euro;
  • ridurre le percentuali di redditività, rendendole standard per ogni settore di attività;
  • ripristinare, anche per l’anno in corso, l’aliquota per gli iscritti alla gestione separata INPS senza altra copertura previdenziale al 27,72%, attualmente aumentata di tre punti percentuali.

Proposte di Riforma

Già da tempo l’Ungdcec ha presentato al Governo le proprie proposte per migliorare il vecchio Regime dei Minimi previsto dal DL 98/2011, ma l’Esecutivo:

«Non ha ascoltato i suggerimenti proposti ma è riuscito nella diabolica impresa di danneggiare ulteriormente migliaia di giovani professionisti, tartassati e beffati dalle novità introdotte», spiega Maurizio Renna, delegato alla semplificazione degli adempimenti fiscali.

In ogni caso in questi giorni il Governo ha dimostrato l’intenzione di intervenire sulla riforma del Regime dei Minimi entro febbraio, in occasione della delega fiscale.

=> Regime Minimi: in arrivo correttivi alla riforma 2015