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DURC: alimenta i licenziamenti!

di Noemi Ricci

30 Maggio 2011 12:30

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DURC: impugnata in Sicilia parte della legge sulla formazione professionale che regola la presentazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva: "tagliola per fare licenziamenti".

DURC: nessuna deroga concessa alle aziende, che spesso rischiano di chiudere i battenti perchè bloccate nell’attività di impresa. I tentativi di alleggerire i protocolli in Sicilia, con una legge sulla Formazione Professionale, sono stati respinti dal Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che ne ha impugnato il comma 2, articolo 2 del DL che regolava la presentazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva.

In sostanza, la deroga era applicata agli enti di formazione professionale nel caso in cui non avessero provveduto a regolarizzare le posizioni contributive e assicurative dei propri dipendenti.

Tuttavia, la deroga è stata giudicata in aperta violazione degli articoli 3, 97 e 117, comma 2 lett. O della Costituzione e dell’art. 17 dello Statuto Speciale, poichè comporterebbe una distorsione dei principi del DURC.

Dura la reazione del segretario generale della UIL Sicilia, Claudio Barone: «il governo regionale è riuscito a trasformare il DURC, importante documento per la tutela dei lavoratori sotto il profilo previdenziale e contributivo, nel suo contrario: cioè in una tagliola per fare licenziamenti». Così Barone chiede un confronto immediato tra «governo regionale, organizzazioni sindacali per concordare il percorso che consenta di mettere in regola gli enti ed evitare i licenziamenti. Tutto ciò prima che l’esasperazione della gente conduca a forme di lotta incontrollabili».

A rischio ci sono migliaia di posti, per tutti quei lavoratori messi in mobilità, a meno che non si provveda ad attuare interventi correttivi. «Se ci sono enti che hanno comportamenti anomali, questi vanno stigmatizzati. Ma non si può fare pagare il conto ai lavoratori. Vogliamo con forza la riforma del settore ma continueremo ad opporci a qualsiasi forma di macelleria sociale» ha concluso Barone.

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