Modificare le norme su ganasce fiscali e anatocismo (capitalizzazione degli interessi sul capitale dovuto), in tema di riscossione dei crediti: occhi puntati su Equitalia e rassicurazioni dal Ministero del tesoro e Agenzia delle Entrate. «Faremo qualcosa nel decreto legge sviluppo», ha promesso Attilio Befera sulla scia di quanto già dichiarato Giulio Tremonti.
Se le promesse verranno mantenute, forse si riuscirà a ottenere qualcosa già con il Decreto Sviluppo, in discussione alla Camera.
In pratica, basta con gli abusi, ma i correttivi andranno fatti a livello legislativo: questa la posizione di Tremonti espressa ieri a margine del convegno per il decennale delle agenzie fiscali.
Al vaglio, «un’idea di correzione su alcuni aspetti del sistema relativi alle partite minime, che finiscono per determinare effetti opposti a quelli desiderati in termini di odiosità nelle forme di pretesa e di costi da sostenere per sanare sanzioni applicate per mancati adempimenti». Questo vuol dire che potrebbero essere modificati i criteri di calcolo delle sanzioni fiscali: «troppo spesso non si capisce se si tratti di veri interessi o di ulteriori sanzioni».
Tremonti ha ipotizzato anche la definizione di un codice fiscale: «non un testo unico, si tratta di riportare in princìpi di diritto e civiltà un sistema che prolifera nella complessità». In tema di semplificazione, Befera ha aggiunto che l’intenzioine è di lavorare sulla “tax compliance“, in pratica auspicando anche un cambiamento culturale tra i contribuenti.
Altre modifiche richieste dalle imprese sarebbero le modalità di determinazione degli aggi di riscossioni e rateizzazioni, magari agevolando quei contribuenti che hanno necessità di più tempo per saldare il debito.
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