Jobs Act in Gazzetta: il testo delle 5 deleghe

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 18 Dicembre 2014
Aggiornato 8 Febbraio 2023 16:49

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Il Jobs Act è entrato in vigore: ecco cosa prevedono le 5 deleghe su ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e politiche attive, semplificazioni, riordino dei contratti, conciliazione vita-lavoro.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 290/2014 il Jobs Act: entra in vigore (dal 16 dicembre 2014) il testo ufficiale che concede al Governo cinque deleghe in materia di:

  1. riforma ammortizzatori sociali;
  2. riforma servizi per il lavoro e politiche attive;
  3. semplificazione procedure e adempimenti;
  4. riordino disciplina dei rapporti di lavoro;
  5. riordino attività ispettiva e tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e lavoro.

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Ammortizzatori sociali

La delega in materia di ammortizzatori sociali prevede la limitazione del ricorso alla cassa integrazione allargando invece il campo d’azione dell’ASpI, che diventa una sorta di ammortizzatore sociale universale: l’assicurazione per l’impiego viene riformata e rimodulata, rapportandone la durata alla storia contributiva del lavoratore, estesa ai lavoratori parasubordinati o ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, fino al loro superamento. L’obiettivo è di differenziare il ricorso a strumenti di intervento in costanza di rapporto di lavoro (cassa integrazione) da quelli previsti in caso di disoccupazione involontaria (ASpI).

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Non si potrà accedere alla cassa integrazione nel caso in cui cessi l’attività aziendale e vengono previsti meccanismi standardizzati e meno complessi di quelli attuali per concederla. La CIG verrà riconosciuta solo qualora siano esaurite altre possibilità di riduzione dell’orario di lavoro (contratti di solidarietà). Vengono inoltre ridotti gli oneri per le imprese, a seconda dell’effettivo utilizzo della CIG.

Politiche per il lavoro

I commi 3 e 4 dello Jobs Act prevedono:

  • razionalizzazione incentivi per assunzione, autoimpiego e imprenditorialità, “anche nella forma dell’acquisizione delle imprese in crisi da parte dei dipendenti”;
  • Agenzia nazionale per l’occupazione per unificare la gestione delle politiche attive e il contestuale riordino degli enti operanti nel settore;
  • rafforzamento servizi per l’impiego, valorizzando le sinergie fra servizi pubblici e privati per l’impiego, e fra istituzioni formative (università, scuola e via dicendo) e mondo del lavoro, per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro;
  • accordi per la ricollocazione, riconoscendo un incentivo economico alle agenzie per il lavoro e agli altri operatori accreditati, a fronte dell’effettivo inserimento del lavoratore almeno per un congruo periodo;
  • percorsi di formazione e reinserimento per inoccupati e disoccupati.

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Semplificazioni

La delega prevede una netta riduzione degli adempimenti a carico di cittadini e imprese, anche attraverso la promozione degli strumenti telematici per tutte le pratiche.

Contratti e licenziamenti

Tra gli obiettivi di riordino delle forme contrattuali troviamo l’introduzione del nuovo contratto a tutele crescenti e le modifiche all’articolo 18 in materia di licenziamenti (commi 7 e 8, articolo unico). L’obiettivo è far sì che il contratto a tempo indeterminato diventi la “forma comune” di contratto applicato dalle aziende rendendolo economicamente più conveniente delle altre.

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Per le nuove assunzioni viene previsto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti basate sull’anzianità di servizio (lettera c) del comma 7) secondo le modalità che dovranno essere stabilite con l’apposito decreto attuativo. Viene quindi rivista la disciplina vigente in materia di mansioni, prevedendo la possibilità di demansionamento in caso di “processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale”, e controllo a distanza dei lavoratori con modifiche allo Statuto dei Lavoratori per consentirli sugli impianti e gli strumenti di lavoro, ma non sui dipendenti.

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Prevista inoltre l’introduzione, anche in via sperimentale, del compenso orario minimo da applicare a tutti i rapporti di lavoro, anche ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, fino al loro superamento. Il lavoro accessorio viene esteso a tutti i settori, mentre per quanto concerne il riordino dell’attività ispettiva, l’obiettivo è di renderla più efficiente.

Conciliazione vita lavoro

La delega materia di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro ha come scopo di garantire adeguato sostegno alla genitorialità e favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori.

Nel dettaglio si prevedono:

  • un’estensione della maternità a tutte le lavoratrici;
  • la garanzia, per le lavoratrici madri parasubordinate, del diritto alla prestazione assistenziale anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro;
  • introduzione di un credito d’imposta per le donne lavoratrici, anche autonome, che abbiano figli minori o disabili non autosufficienti e abbiano reddito complessivo al di sotto di una determinata soglia;
  • incentivi al lavoro femminile;
  • flessibilità dell’orario di lavoro, promuovendo il telelavoro e incentivando accordi collettivi che vadano in questa direzione;
  • possibilità di cedere a un collega le ferie se si tratta di un genitore di figlio minorenne che necessita di particolari cure;
  • incentivazione di servizi per le cure parentali forniti dalle aziende;
  • congedi dedicati alle donne vittime di violenza di genere;
  • armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico.