Alla velocità della luce l’Agenzia delle Entrate pubblica la bozza del modello per l’adesione alla voluntary disclosure, la collaborazione volontaria per rimpatriare capitali dall’estero o far emergere quelli detenuti in Italia ma non dichiarati, usufruendo di un eventuale condono penale e di uno sgravio fiscale sulle sanzioni (si pagano imposte e interessi pieni). Il modello richiede di identificare le attività illecite e le somme occultate, la loro provenienza, le tasse evase (IRPEF, addizionali, IRAP, IVA), i dati fiscali del contribuente, l’indicazione del professionista inrtermediario.
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Nuova legge
La nuova legge sulla voluntary disclosure mira a contrastare l’evasione fiscale, incentivando da un lato l’emersione di capitali non dichiarati e prevedendo dall’altro il nuovo reato di autoriciclaggio. Si tratta dunque di agire su due fronti: stimolare la collaborazione volontaria per recuperare il gettito perduto sui capitali occultati e introdurre nel codice penale il reato di reinvestimento di somme evase in prima persona.
Adesione e condono
Con la voluntary disclosure non c’è condono fiscale ma piuttosto una sorta di condono penale, in quanto si paga tutto quel che c’è da pagare sebbene con uno sconto solo sulle sanzioni, però non si rischia la condanna (che prevede anche la reclusione) per il nuovo reato di autoriciclaggio (qualora commesso).
Modello di voluntary disclosure
Compilando il modello, il contribuente dichiara innanzitutto se i capitali che vuole far emergere sono detenuti all’estero oppure in Italia. Nei successivi quadri del modello di dichiarazione, appositamente dedicati a ulteriori precisazioni, si indicano i dettagli dell’evasione commessa: ad esempio, in caso di rientro di capitali dall’estero, bisogna specificare se si trovano in paesi black list e, nel caso, se il paese black list ha specifici accordi con l’Italia in materia di collaborazione fiscale.
Opzioni
Compilando il modello, si può scegliere se:
- avvalersi del blocco accertamenti previsto dallo scudo fiscale 2009,
- determinare i rendimenti non analiticamente ma al 5% annuo,
- pagare le tasse con un unico versamento o in tre rate mensili.
Istruzioni
Attività o capitali da autodenunciare vanno dichiarati anno per anno, così come per ogni annualità (successiva al 2003) vanno segnalati i nuovi investimenti. Infine, bisogna segnare il totale alla data di emersione, specificando se si tratta di attività in paese extra-UE, UE o nello spazio economico europeo, se si tratta di capitali già rimpatriati o detenuti all’estero e, in ogni caso, segnando al quota detenuta in Italia. Infine, si fa il calcolo delle tasse dovute: IRPEF, imposte sostitutive, IRAP, IVA, altre imposte. Il tutto, specificando sempre la eventuale quota di imponibile prodotto all’estero.
Scadenze
Ricordiamo che, in base alla nuova legge, la procedura di emersione va effettuata entro il 15 settembre 2015 e può riguardare solo le violazioni commesse prima del 30 settembre 2014. Anche i versamenti sono da effettuarsi nei tempi stabiliti, pena la non validità della voluntary disclosure.