La rete Internet in Italia si può raffigurare come ancora molto maschile, settentrionale e dominata dalle imprese, che contano il doppio rispetto alle persone fisiche. È quanto emerge da una ricerca eseguita dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (IIT-CNR) e presentati nel corso dell’Internet Festival (Pisa, 5-8 maggio).
Al fine 2010 il 57,7% dei domini .it risultavano registrati da imprese contro il 29,6% di persone fisiche, a cui seguono liberi professionisti (5,76%) ed enti no-profit (4,48%).
Sono gli uomini nella maggior parte dei casi ad effettuare la registrazione dei domini (l’83,32%, contro il 16,68% delle donne) mentre l’età risulta mediamente compresa tra 34 e 41 anni.
A livello territoriale, è il Nord Italia a detenere il maggior numero di domini “.it” con ben 860mila nomi registrati (54%), contro i 384mila del Centro (24,20%) e i 343mila del Sud (21,64%). Se si prende come riferimento però il tasso di penetrazione, ovvero il rapporto tra nomi registrati e popolazione residente, il valore più alto è registrato al Centro Italia con 385,30 nomi a dominio ogni 10.000 abitanti, seguito dal Nord e dal Sud (371,77 e 201,83 rispettivamente). Trentino Alto Adige e Lombardia le regioni con il più alto rapporto tra siti .”it” e residenti.
Quelli pubblicati ogni anno dall’IIT_CNR, «sono dati significativi», ha spiegato Anna Vaccarelli, responsabile Relazioni esterne, media e comunicazione del Registro .it: «un vero indice dell’uso che in Italia si fa di Internet».
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