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Management inefficace: le conseguenze sulle risorse umane

di Alessia Valentini

Pubblicato 10 Febbraio 2016
Aggiornato 15 Maggio 2017 09:53

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Investire sulle risorse umane per potenziare la produttività: vademecum di strumenti e strategie a disposizione del management.

Nel 54% delle PMI (dati Domino Simply Management) si verificano difficoltà nel far eseguire le attività assegnate, con conseguenze su produttività e risultati aziendali. Invece di far ricadere la responsabilità solo sui collaboratori si sta facendo strada l’idea che possa trattarsi di un problema di management: un comportamento troppo autoritario alimenta un clima pesante in ufficio e favorisce stress, paura e burn-out, compromettendo alla lunga motivazione e performance. Qui di seguito alcune strategie fondamentali per investire al meglio sul capitale umano.

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Management inefficace > scarsa produttività

  • Management inefficace. Tra i comportamenti inefficaci in capo alla dirigenza si sottolinea per esempio un’errata gestione delle deleghe. Nel libro “Gli errori dei manager (A. Foglio) si dimostra quanto sia improduttivo optare per un’eccessiva granularizzazione dei compiti, che penalizza l’autonomia. Una corretta delega permette invece di: riconoscere ai subalterni il proprio ruolo, disponendo di capacità specifiche senza sovrapposizione di funzioni; esercitare un puntuale e costante controllo; favorire la crescita individuale aumentando impegno e motivazione; massimizzare la resa.

I risultati di un comando inefficace, tra l’altro, possono essere drammatici anche per i manager in bilico nelle loro posizioni apicali. A supporto di questa tesi, diversi i casi di capi defenestrati per l’impatto negativo sulle risorse del proprio atteggiamento: Jill Abramson (New York Times) eccessivamente autoritaria; Jack Welch (General Electric) licenziatore seriale”; Jeff Bezos (Amazon), nei sondaggi peggior datore di lavoro al mondo. Di fatto, secondo Theodore Dysart (Heidrick & Struggles International), le aziende sarebbero dunque sempre più riluttanti ad assumere dirigenti noti per comportamento lunatico o aggressivo, nonostante buoni risultati di business.

  • Management efficace. Il vero must è dunque lasciar lavorare e collaborare, motivare i dipendenti facendo sinergia dentro e fuori l’azienda. La leadership in questo senso richiede guida e cooperazione con i lavoratori. Secondo un recente sondaggio Hays (società di recruitment), il capo ideale deve essere un mentore (51% degli intervistati), un riferimento in grado di spronare e ispirare (47%), offrendo supporto nel percorso di crescita professionale (47%). Ma per realizzare efficaci programmi di mentoring è necessario il reale committment del management e un applicazione in tutti i reparti, lavorando sul medio-lungo termine. Onestà (44%) ed esperienza (42%) sono ulteriori valori intrinsecamente legati al ruolo di manager. Così come capacità di ascoltare, fornendo feedback senza intaccare l’autonomia decisionale ma creandosi piuttosto una rete di relazioni all’interno dell’azienda.

=> Coaching, counseling, mentoring: cosa scegliere in azienda?

Management efficace > elevata produttività

La partecipazione dei lavoratori ne aumenta la produttività e ha effetti positivi su performance e resilienza delle aziende (sondaggio Gallup per Eurofound), ma per migliorare la produttività si deve agire tanto sul dipendente quanto sul manager. Per prima cosa, pertanto, è importante effettuare un’analisi del clima aziendale (rivolgendosi a esperti che possano garantire l’obiettività delle rilevazioni), sulla base dei risultati, implementare adeguate azioni adattive.

Per approfondimenti: dati Domino Simply Management; sondaggio di Hays; indagine Gallup per Eurofound