Da gennaio 2011 tutti i datori di lavoro (aziende, Pmi, liberi professionisti, ecc.) hanno l’obbligo di valutazione del rischio stress lavoro-correlato dei propri dipendenti e lavoratori. La stesura del DVR rihciede a monte di prendere misure e adottare procedure complessa e ancora non standardizzata nelle imprese italiane. Un problema soprattutto per Pmi e microimprese, come conferma un recente sondaggio IPR Marketing.
L’81% delle imprese è a conoscenza dell’obbligo, ma solo il 45% ha già attivato le procedure di monitoraggio e contrasto dello stress, mentre il 19% ne ignora l’esistenza. Per gli imprenditori in difficoltà, segnaliamo l’utile tutorial di PMI.it, per capire come adottare le procedure di valutazione, valutare le possibili ricadute e adempiere all’obbligo di stesura del DVR.
Tornando al sondaggio, il 54% del campione ritiene la nuova norma del tutto inutile e la considera un mero adempimento burocratico. Se le imprese più grandi stanno però muovendosi per adeguarsi, le micro-imprese fanno fatica poiché, secondo Confartigianato, «la normativa è sbagliata: impone l’obbligo a tutti senza distinzione di settore e di dimensione». Confartigianato ipotizza la possibilità di circoscrivere i controlli solamente ai settori realmente “a rischio”, dove i dipendenti sono maggiormente esposti a fattori dannosi. Tanto più che la misurazione dello stress non è una operazione semplice, ed eventuali misure di contenimento rappresentano un costo aggiuntivo che le aziende più piccole non sempre possono affrontare.
Posizioni che trovano conferma nell’indagine: l’83% delle aziende che hanno attivato l’iter di valutazione dello stress ha affidato a consulenti esterni l’incarico di trovare la metodologia più adatta. Per ora le aziende appaiono ferme ad una prima fase di analisi preliminare, per la quale il 58% ha speso fino a 2.000 euro; il 10% delle aziende riporta spese tra i 2.000 e i 4.000 euro, con un 5% che ha superato i 4.000 euro.
A conti fatti, la valutazione dello stress per le Pmi risolta in molti casi presenta costi eccessivi, ma è anche vero che dipendenti liberi da stress apportano un grande vantaggio competitivo per le imprese.
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