Le banche italiane hanno investito il 17% della spesa totale in tecnologie Ict per potenziare i servizi di telecomunicazioni. Inoltre, nel 2005 il settore ha effettuato una spesa nell’Ict di oltre 6,3 miliardi di euro, pari al 23% degli investimenti italiani in informatica.
Si tratta questa di una fotografia scattata da Abi Lab, il centro di ricerca e sviluppo dell’Associazione Bancaria italiana, nell’ambito dello studio “Scenario e trend del mercato Ict per il settore bancario”.
In Italia, dunque, le banche rappresentano il primo settore per quanto riguarda l’adozione di strumenti di information technology. In particolare, il VoIP è stato adottato dal 50% degli istituti di credito italiani, mentre le reti a banda larga sono utilizzate dall’85% delle banche.
Inoltre, il 14% della spesa IT è stata rivolta ai processi di supporto, il 12% ai processi di marketing e di customer service, mentre le soluzioni tecnologiche che supportano i processi direzionali e la gestione dei rischi assorbono il 10% del budget totale.
Per quanto riguarda le vecchie infrastrutture, gli istituti stanno cercando di eliminarle attraverso l’adozione di soluzioni Soa, anche se in realtà non tutti si dimostrano pronti ad accettare tale cambiamento.
Come evolverà l’utilizzo dell’Ict nelle banche? Attraverso i risultati ottenuti con l’indagine il team di Abi Lab prevede una crescita della spesa nel settore, principalmente per quel che riguarda gli investimenti nei processi direzionali e nella gestione dei rischi.
Ad ogni modo, la priorità manifestata dalle banche sembra essere il controllo dei costi.