Edilizia: obbligo di certificare la regolarità contributiva mediante DURC per tutte le imprese che eseguono lavori edili, autonomi compresi. Lo ribadisce il sottosegretario alla Giustizia, Maria Elisabetta Casellati, ricordando le diverse pronunce del ministero del Lavoro in seguito all’interrogazione del senatore Stradiotto sul tema della regolarità contributiva per i lavoratori autonomi.
Inizialmente il DURC – che attesta l’assolvimento dell’impresa degli obblighi legislativi e contrattuali – si richiedeva solo alle imprese esecutrici con lavoratori subordinati, mentre gli autonomi dovevano solo dimostrare l’idoneità tecnico-professionale nei lavori da affidare.
Risale infatti al 2006 l’indicazione INPSs di esonerare le imprese artigiane senza dipendenti dal presentare DURC o DIA o la richiesta del permesso di costruire. Poi la normativa è cambiata per motivi di maggiore sicurezza: l’estensione fa seguito all’aumento della parcellizzazione e destrutturazione dei processi produttivi.
Così la disciplina della regolarità contributiva è stata uniformata ed è stato stabilito che il DURC deve essere richiesto da tutti i datori di lavoro operanti nel settore edile, anche i lavoratori autonomi.
È dunque necessario che il committente dei lavori verifichi l’idoneità dell’affidatario anche nel caso si tratti di un autonomo, ai sensi del Decreto Legislativo 81/2008.
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