Wi-Fi nei negozi: costi e vantaggi per esercenti

di Alessandro Longo

Pubblicato 19 Novembre 2014
Aggiornato 15 Dicembre 2017 14:18

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Wi-Fi gratuito, obbligatorio nei negozi: proposta in Parlamento contro il digital divide, costi e responsabilità legali per esercenti, soluzioni e incentivi banda larga.

Non solo il Decreto Sblocca Italia prevede dal 1 luglio 2015 che ogni nuovo edificio sia predisposto per la connessione in fibra ottica a banda ultralarga, ma anche una nuova legge finalizzata ad abbattere il digital divide potrebbe accelerare il processo introducendo l’obbligo di offrire ai clienti Wi-Fi gratuito, valevole per tutti gli esercizi pubblici con locali superiori ai 100 metri quadri e almeno due dipendenti: questa proposta di legge (“Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete Internet mediante connessione senza fili”), presentata alla Camera da un gruppo di deputati PD capeggiati da Sergio Boccadutri, ha  raccolto un centinaio di firme da parte di parlamentari bipartisan ma anche varie critiche sull’introduzione di un nuovo onere che graverebbe sulle spalle degli esercenti.

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Proposta di legge

«Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di facilitare l’accesso alla rete Internet, tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia hanno l’obbligo di dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wifi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password».

Emendamenti

«Sto pensando di fare emendamenti alla mia proposta di legge – afferma Sergio Boccadutri – in due direzioni: per esonerare da responsabilità legali gli esercenti che offrono il WiFi gratuito. E per far rientrare questo servizio nel programma dei voucher da 10mila euro per le PMI».

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Responsabilità

Sui possibili rischi per l’esercente che dà libero accesso Wi-Fi interviene Fulvio Sarzana, avvocato esperto di Diritto della Rete:

«Non è mai successo che un esercente fosse incriminato per quanto fatto dagli utenti con la sua connessione. Il motivo è che in Italia non c’è un obbligo giuridico di sorveglianza, per chi non ha nell’offerta di Internet la propria attività prevalente».

Cosa accadrebbe se la Polizia scoprisse attività illecite compiute attraverso la connessione di un bar?

«Andrebbe dal bar. Ma l’esercente potrebbe rispondere: mi spiace, non ho i log delle connessioni, né sono tenuto a tenerli, poiché non sono un provider».

Soluzioni WISP

Gli esercenti sono liberi da responsabilità, tuttavia per tutelarsi ulteriormente possono fare riferimento all’offerta di un WISP (Wireless Internet Service Provider) per la gestione di autenticazione e logging, come Guglielmo e Futur3, con costi a partire da 20-30 euro mensili e in grado di creare un portale di accesso WiFi personale (che apparirà agli utenti) dove promuovere attività proprie o di terze parti.

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Router Wi-Fi

Giovanni Guerri, amministratore delegato di Guglielmo, illustra altre possibilità per gli esercenti:

«Stiamo per lanciare un router Wi-Fi che, per 170 euro una tantum, permette di accedere alla rete con autenticazione tramite un profilo di un social network. Ma anche di limitare la durata della connessione per ogni utente: così rispondiamo agli esercenti che temono di trovarsi il bar sovraffollato di scrocconi».

Progetto SPID

Nei programmi dell’Agenzia per l’Italia Digitale rientra il collegamento delle reti Wi-Fi degli esercenti al progetto SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) a partire dal 2015: gli utenti potrebbero collegarsi con le proprie credenziali pubbliche già usate per accedere ai servizi online bancari o della Pubblica Amministrazione.

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Per approfondimenti: Proposta di Legge sul Wi-Fi obbligatorio; Progetto SPID dell’AGID; Decreto Sblocca Italia.