Spesometro: posticipata al 1° luglio 2011 (e non più al 1° maggio) l’entrata in vigore dell’obbligo per tutti i cittadini che devono pagare beni, servizi o prestazioni professionali di valore pari o superiore ai 3.600 euro (IVA inclusa) di fornire al venditore il proprio codice fiscale.
Il venditore dovrà poi inviarlo all’Agenzia delle Entrate la documentazione corredato di ricevuta fiscale, fattura o scontrino.
La misura per la tracciabilità e trasparenza dei pagamenti, ai fini del contrasto all’evasione fiscale, con la circolare 2011/59327 dell’Agenzia delle Entrate è stata posticipata per difficoltà nell’adeguamento informatico da parte degli esercenti.
Dunque, dal prossimo luglio chiunque riceva pagamenti per beni acquistati, prestazioni professionali o servizi ricevuti che superino la soglia dei 3.600 euro dovrà comunicare al Fisco il codice fiscale dell’acquirente (calcolo codice fiscale, usa il tool gratis online di PMI.it).
Per il momento la misura è stata solo rimandata ma non si parla di modifiche, auspicate invece da chi già da tempo l’aveva fortemente contestata. Tra questi, in prima linea ci sono i Commercialisti che vi leggono una invasione della privacy del cittadino.
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